Karachaganak: Astana attende una risposta da ENI e BG

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KAZAKHSTAN – Astana 15/09/2016. Il governo e le aziende dell’energia del Kazakistan sono ancora in attesa di una riposta dal consorzio che gestisce il giacimento di gas condensato di Karachaganak.

Astana ha fatto una proposta al consorzio guidato da Bg Group ed Eni. Il vice ministro dell’Energia del Kazakhstan ha detto, riporta Reuters che le autorità kazake hanno inviato una serie di proposte di risarcimento ma non ha rivelato la somma esatta ne i tempi previsti. Lukoil aveva detto che lo scorso aprile il Kazakhstan aveva presentato un reclamo da 1.6 miliardi di dollari al consorzio Karachaganak e il ministero dell’Energia, nel frattempo, aveva detto che la controversia riguardava il calcolo delle quote delle parti in uscita del campo. L’italiana Eni e la britannica Bg, recentemente acquisita da Royal Dutch Shell, possiedono ciascuna il 29,25 per cento di Karachaganak, nel nord ovest del Kazakhstan, e vi operano congiuntamente. La KazMunayGaz possiede il 10 per cento, la Chevron Corp il 18 per cento e il 13,5 per cento la Lukoil. Karachaganak ha prodotto 78,8 milioni di barili di idrocarburi liquidi nella prima metà del 2016, una crescita del 11,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; il campo, inoltre, contiene 1,2 miliardi di tonnellate di petrolio e gas condensato e più di 1,35 miliardi di metri cubi di gas.