La radicalizzazione passa dalle carceri

129

STATI UNITI D’AMERICA – Washington 17/03/2016. Gli estremisti islamici stanno intimidendo altri detenuti costringendoli a convertirsi all’Islam in Gran Bretagna. Le guardie carcerarie avrebbero «perso il controllo della situazione», riporta l’Investigative Project on Terrorism (Ipt).

Il Ipt riprova dati del quotidiano britannico Evening Standard di Londra secondo cui il «bullismo islamista era così grave che alcuni prigionieri nel carcere di Thameside sono tenuti in “blocco” per proteggerli dai detenuti musulmani (…) C’è il senso che le autorità carcerarie abbiano perso il controllo».
«Abbiamo la preoccupazione che gli estremisti islamici vogliano volutamente avere pene detentive al fine di radicalizzare i prigionieri vulnerabili. Sono spesso persone intelligenti e ben istruito e possono fare il lavaggio del cervello ai giovani» aveva detto l’assistente del segretario generale delle Prison Officers Association, Glyn Travis, nel mese di dicembre, prosegue Ipt.
Queste affermazioni confermano le crescenti preoccupazioni per quanto riguarda la diffusa radicalizzazione islamica nelle carceri. Il segretario britannico per la Giustizia Michael Gove ha già ordinato un’inchiesta per valutare l’impatto dei detenuti islamici sulla radicalizzazione dei prigionieri.

Le sfide poste dai detenuti islamisti radicali sono «un problema globale», ha detto Patrick Dunleavy, ex vice ispettore generale per il New York State Department of Corrections e autore del libro The fertile soil of Jihad. Per lui i jihadisti hanno una «straordinaria capacità» nel fiorire nelle carceri: «Fino a quando non riconosciamo la minaccia e mettiamo a punto misure efficaci e contromisure per affrontare il problema, questa minaccia continuerà a diffondersi», ha detto Dunleavy.