Joint venture culturale italo libica

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LIBIA – Tripoli 01/10/2013. Una delegazione libica guidata dal Ministro della Cultura e della Società civile, Habib Al- Amin, è rientrato a Tripoli il 29 settembre alla fine di una visita di tre giorni in Italia.

Obiettivo principale della missione, organizzata dall’Ambasciata italiana a Tripoli e dall’Istituto Italiano di Cultura, era la firma di una dichiarazione d’intenti con il ministro della Cultura italiano Massimo Bray, il 26 settembre. Come riporta il Libya Herald, il documento ribadisce il rafforzamento dei legami storici e culturali tra i due paesi e ha sottolineato la necessità di aumentare la collaborazione reciproca per garantire risultati concreti in campi come l’archeologia, l’archivistica, il cinema e il teatro. «I nostri giovani devono crescere con la cultura e non con le armi» aveva dichiarato Al- Amin al Corriere della Sera «L’Italia è il nostro partner principale e la Libia ha bisogno di formare culturalmente le nuove generazioni». Tra gli accordi siglati, una serie di progetti congiunti realizzati da giovani architetti libici e italiani; workshop in Libia e/o in Italia, corsi di formazione per le professioni libiche ed un evento culturale a Tripoli alla fine di ottobre 2013 dal titolo “Gestione delle città storiche della Libia contemporanea”. Nel campo archeologico, dopo una visita privata al Dipartimento di Scienze delle Antichità presso l’Università de La Sapienza di Roma, dove Al – Amin ha studiato per il suo dottorato, la delegazione libica è stata ricevuta dal generale Mario Mossa, capo del nucleo tutela  patrimonio culturale dei Carabinieri, per finalizzare un progetto per addestrare le forze di polizia libiche destinate alla tutela dei numerosi siti archeologici attualmente a rischio nel paese. Un momento significativo riporta il quotidiano libico, è stata la visita al Centro Sperimentale di Cinematografia, la più importante scuola italiana di cinema. Un team tecnico di specialisti italiani è atteso a Tripoli per valutare il patrimonio cinematografico libico, mal conservato e a rischio distruzione. L’incontro finale con il mondo culturale italiano ha riguardato un progetto di collaborazione con l’Accademia Nazionale Italiana di Arte Drammatica sulla formazione in Italia per giovani artisti libici.