Netanyahu rischia la crisi di governo

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ISRAELE – Gerusalemme. 31/03/2014. La Testata IA REGNUM, riporta: «che secondo la radio “Voce di Israele”, una fonte palestinese avrebbe detto che Israele si sarebbe offerta di liberare 400 prigionieri palestinesi, a condizioni ben precise, tra cui la limitazione della circolazione dei “liberati” solo in alcune aree della Cisgiordania e la ripresa dei colloqui di pace».

 

Tuttavia, la fonte palestinese ha detto che la Palestina non intende accettare lo scambio in quanto si tratterebbe del perdono “ladri d’auto”, come vengono chiamati i detenuti che scontano pene per reati non legati al terrorismo. Alcuni ministri israeliani hanno reagito con rabbia alla dichiarazione da parte palestinese. Il ministro dell’Economia Naftali Bennett (Partito “Casa ebraica”) ha scritto sulla sua pagina ufficiale Facebook: “Non succederà”. Il ministro dei Trasporti Yisrael Katz (” Likud”), ha invitato il primo ministro, Benjamin Netanyahu, a non rilasciare i terroristi, liberazione, che Israele ha accettato nel 2013, come gesto di buona volontà, prima dell’inizio del prossimo ciclo di negoziati.

Il rilascio dei prigionieri doveva avvenire il 29 marzo come da accordi presi. Ma non se ne è fatto nulla perché i palestinesi minacciano lo stop del dialogo.

Secondo il funzionario israeliano impegnato nei negoziati, «Israele vorrebbe vedere il proseguimento dei negoziati con i palestinesi, ed è pronta a rilasciare la quarta tranche di terroristi palestinesi». «Ma i palestinesi complicano la situazione se minacciano che i negoziati si fermeranno subito dopo la liberazione» fonte del Jerusalem Post.

Sabato 29 il Ministro degli Affari per i detenuti dell’Autorità palestinese Issa Karaka ha risposto alla decisione di Israele di non rilasciare i prigionieri terroristi arabi. «Stiamo facendo grandi sforzi per risolvere questa crisi, e credo che entro le prossime 24 ore, tutto sarà chiaro» ha detto, aggiungendo che «c’è ancora speranza che i prigionieri palestinesi saranno liberati».
La quarta fase prevede di liberare 26 prigionieri su 104, rilascio che è stato concordato nel luglio 2013, quando Israele e i palestinesi hanno deciso di riprendere i negoziati. Tuttavia, a causa del fallimento di Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di riconoscere Israele come stato-nazione ebraico e la sua incertezza se continuare i colloqui di pace, il governo israeliano ha deciso di rinviare il rilascio dei prigionieri.

Come riportato sabato, dal giornale inglese in lingua araba giornale “Al-Hayat”, il segretario di Stato americano John Kerry avrebbe confessato che se Israele rilascia i prigionieri il governo cade.
Gli Stati Uniti e Israele stanno cercando di ottenere un impegno da parte di Abbas di riprendere i colloqui bilaterali.
Il problema dei rilascio dei prigionieri e la ripresa dei colloqui non è cosa di poco conto, anzi, secondo il ministro della Giustizia Tzipi Livni ci sarà una massiccia campagna di pressione da parte delle forze politiche di sinistra che intendono ritirarsi dal governo di coalizione, se i colloqui tra Israele e i palestinesi non riprenderanno la prossima settimana. Il partito Tzipi Livni (“Ha Tnua”) è stato il primo ad aderire alla coalizione di Netanyahu quando il suo leader è stato invitato a negoziare. La sinistra vuole accelerare il processo di negoziazione altrimenti sarà crisi di governo. Yariv Oppenheimer a capo del movimento “Peace Now” ha dichiarato al Jerusalem Post: «Se il quarto round del rilascio dei prigionieri palestinesi non centra il suo obiettivo, noi saremo fuori dal governo».
«Se il processo di pace non riesce, e Netanyahu non usa il suo potere politico, noi decideremo di ritirarci dalla coalizione» ha aggiunto il leader del Meretz Zahava Gal-On. E ha invitato il governo di Israele a «prendere una decisione coraggiosa». Israele, secondo il leader politico, non ha alcun diritto di annullare gli impegni assunti dagli Stati Uniti per la liberazione di 26 prigionieri palestinesi. Abbas ha invitato Israele a rilasciare 1200 terroristi. A dirlo, questa mattina, il giornale “Al-Sharq al-Awsat”. Secondo il giornale, il capo dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas ha chiesto al primo Ministro Binyamin Netanyahu di mantenere la promessa del suo predecessore Ehud Olmert, rilasciare i prigionieri. Tra i 1200 ci sarebbero anche i terroristi colpevoli di aver ucciso israeliani e che stanno scontando l’ergastolo, e capi terroristi, come per esempio, il capo dell’ala militare di Fatah fazioni ” Tanzim ” Marwan Barghouti e il segretario generale del popolo Fronte per la Liberazione della Palestina, Ahmad Saadat. (Mignews.com)