Via la Direttiva Hannibal

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ISRAELE – Gerusalemme 29/06/2016. Lo Mevaker HaMedina, cioè il Controllore dello Stato, Yosef Shapira, si è opposto alla “Direttiva Hannibal”, la politica che impone ai soldati Idf di prendere tutte le misure necessarie per fermare un sequestro di un soldato sia in corso che subito dopo, anche se questo significa mettere in pericolo la vita dei soldati rapiti.

Riporta la notizia Hareetz, secondo cui, la prima bozza della relazione di Shapira deriva dalle esperienze maturate con l’operazione Protective Edge e contiene la raccomandazione di abolire la direttiva, che non è chiara né capita dalla catena di comando Idf.
La direttiva viene interpretata da molti come il permesso di uccidere i soldati rapiti durante l’inseguimento, mentre la direttiva consente solo l’uso della forza per salvare il rapito anche se ciò mettesse in pericolo la sua vita.
Un simile direttiva è più adatto per i sequestri di persona in operazioni di sicurezza regolari, e non agli stati di guerra in cui vi è più spazio per tener le considerazioni di diritto internazionale, come la differenziazione tra combattenti e civili e il principio di proporzionalità, e così via. Simile confusione avviene anche a livello di responsabilità di comando, detenuta a livello di Comandante di Brigata. Ma tenendo conto della gravità delle situazioni, le decisioni dovrebbero essere prese al più alto livello, dal Capo di Stato Maggiore, con l’aiuto dell’avvocato generale militare. Il Idf ha detto che si occuperà del progetto direttamente, e non ne parlerà con la stampa, essendo già in preparazione una nuova direttiva e l’abolizione della Hannibal.