ISRAELE. Declassate le relazioni con Nuova Zelanda e Senegal

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Israele sta declassando le sue relazioni diplomatiche con la Nuova Zelanda e il Senegal, per punire questi paesi per la sponsorizzazione della risoluzione anti-insediamenti nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Secondo quanto riporta Times of Israel, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha deciso la scorsa settimana di non far rientrare gli ambasciatori israeliani a Wellington e Dakar, richiamati dopo la risoluzione 2334 approvata il 23 dicembre 2016. Times of Israel citando fonti diplomatiche, afferma che la decisione di Netanyahu prevede la presenza di un incaricato di affari a Wellington e Dakar, declassando di fatto le relazioni bilaterali. Israele ha già cancellato i suoi programmi di aiuti esteri al Senegal.

Il ministero degli Esteri a Gerusalemme, ha detto inoltre che in una dichiarazione non vi è ancora «nessuna decisione di declassare le relazioni diplomatiche con il Senegal e con la Nuova Zelanda».

Nuova Zelanda e Senegal sono stati due dei quattro co-sponsor della risoluzione che ha dichiarato la non validità giuridica della politica degli insediamenti a Gerusalemme Est e in Cisgiordania perché mina il processo di pace. Gerusalemme non ha relazioni diplomatiche con altri due co-sponsor della risoluzione, Malesia e Venezuela.

L’Egitto aveva poi ritirato il progetto dopo che Israele aveva chiesto al presidente entrante degli Stati Uniti, Donald Trump, di fare pressioni sul Cairo. Nuova Zelanda, Senegal, Venezuela e la Malesia proposero la risoluzione che fu approvata con 14 voti favorevoli e con l’astensione statunitense.

Israele reagì, denunciando il testo come “vergognoso” e promettendo di punire gli Stati che lo avevano votato.

Nel periodo immediatamente successivo alla risoluzione, Netanyahu ha convocato una dozzina di ambasciatori, annullato gli aiuti esteri a Senegal e Angola, ritirato l’invito per il primo ministro ucraino, e ha rifiutato gli incontri con i leader di Cina e Gran Bretagna. Inoltre incaricò i suoi ministri di ridurre i viaggi nei paesi che votarono a favore della risoluzione, annunciò una revisione dei rapporti con l’Onu e tagliò i finanziamenti a varie agenzie delle Nazioni Unite. A seguire poi molte misure sono state addolcite, e Netanyahu ha avuto una conversazione telefonica con il presidente ucraino Petro Poroshenko; inoltre, ha incontrato il primo ministro britannico Theresa May.

Lucia Giannini