ISRAELE. Damasco non deve avere gli S300. Parliamo con Mosca

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Israele non vuole che la Siria riceva i sistemi missilistici russi S-300 e ha canali di cooperazione con Mosca per cercare di impedire queste forniture. 

Lo ha detto l’ex ministro della Difesa israeliano, Moshe Yaalon, ripreso da Sputnik.

«Se il governo russo ci chiedesse se fornire gli S-300 o meno, vorremmo che questi sistemi non cadessero nelle mani dei siriani. In precedenza, quando tali questioni sono emerse, abbiamo utilizzato i canali appropriati per discuterne con la leadership russa. Ora riceve anche segnali dalle nostre autorità circa l’indesiderabilità di tali forniture», ha detto in un’intervista l’ex ministro della Difesa israeliano Moshe Yaalon.

Il successore di Yaalon, Avigdor Lieberman, ha ripetutamente minacciato di distruggere i sistemi S-300 se Damasco li utilizzerà contro aerei israeliani che regolarmente colpiscono obiettivi nel paese vicino. Lo stesso Yaalon ritiene che le forze israeliane siano pronte ad aggirare i moderni sistemi di difesa aerea. «L’S-300 è un sistema più potente, e non ci piace che appaia in Siria, ma proprio come siamo pronti e in grado di superare l’intera difesa aerea esistente in Siria, dovremmo essere pronti ad affrontare gli S-300», ha detto Yaalon. La comprensione reciproca tra l’esercito israeliano e quello russo è notevolmente aumentata negli ultimi decenni, ha osservato Lieberman.

Il 14 aprile, a seguito di attacchi condotti dagli Stati Uniti sulla Siria, il capo della centrale operativa dello Stato Maggiore russo generale Sergey Rudskoy ha detto che la Russia potrebbe prendere in considerazione forniture dei sistemi di difesa aerea S-300 a Damasco.

Dopo l’attacco, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha detto che Mosca non è più vincolata da un dovere morale di non fornire a Damasco sistemi S-300 dopo gli attacchi occidentali contro la Siria del 14 aprile. Nel 2010, Damasco ha appaltato le forniture dei sistemi S-300, il contratto è stato annullato su richiesta di Israele, che temeva per il suo spazio aereo.

Luigi Medici