La macchina da guerra di ISIS

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TURCHIA – Ankara 16/10/2014. Come funziona la macchina da guerra dello Stato Islamico? Anche se molto è stato scritto per cercare di spiegare i successi tattico militari dello Stato islamico non c’è ancora stata una valutazione esauriente di come, dal giugno 2014, Isis stia governando un terreno più grande del Libano che include 8 milioni tra iracheni e siriani.

Struttura di controllo e comando fluida e decentrata
Lo Stato Islamico non ha una struttura di controllo e di comando permanente e centralizzata e nel senso tradizionale. A differenza degli eserciti contemporanei, Isis non fa distinzioni nette tra il livello strategico, operativo e tattico. Nella loro “guerra tradizionale”, i successi tattici sono il modo per conseguire obiettivi strategici. Per lo Stato Islamico, l’obiettivo fondamentale è quello di conseguire successi tattici ed espandersi passo dopo passo. Deviando dall’approccio tradizionale, top-down, la sua è una struttura di comando bottom-up incentrata su un ritmo veloce di conquista attraverso piccoli successi militari. Al momento, gli attacchi aerei della coalizione hanno cercato di colpire i presunti centri di comunicazione e di addestramento di formazione, inutilmente: non esiste un unico centro. Lo Stato Islamico combina tattiche belliche tradizionali, ibridate con tattiche terroristiche e tecniche tipiche della guerriglia urbana. Ha una capacità “convenzionali” per condurre attacchi di carri armati di notte ed è specializzata nel bombardamento utilizzando i canoni dei tank sui cui sono state montate telecamere termiche, è in grado di disseminare ordigni esplosivi in aree e percorsi critici. Ibrida guerriglia e guerra convenzionale corazzata schierando da otto a 10 squadre di uomini che rastrellano gli edifici, quartiere per quartiere e sono in grado di operare efficacemente in ambiente urbano. Si vede bene dai video e dai tweet postati in rete.
Dopo i recenti attacchi aerei, Isis ha disperso le sue forze: le sue squadre sono state ridotte a due o tre veicoli con squadre da otto a 10 uomini. Il loro occultamento è indice di elevata professionalità. Gli ordini che giungono alle squadre sul campo sono brevi, indicano la missione in termini semplici, lasciando la responsabilità della tattica alle unità sul campo.
Occorre riconoscere che il tipico mujahid è dotato di una mentalità vincente: uccidere durante il jihad è una benedizione, se morirà per la fede andrà in paradiso. Non c’è da stupirsi, quindi, se i mujaheddin dello Stato Islamico sono combattenti ad alto tasso di adrenalina che possono uccidere ed essere uccisi senza esitazione.
Un’operazione tipo si svolge in questo modo: un’unità corazzata di tank, o una unità mobile con tra otto e 12 combattenti su 2 o 3 veicoli, viene informata tramite WhatsApp, Facebook o Twitter o un sms di convergere in un certo luogo in un determinato momento. È la prima volta che unità combattenti fanno uso dei social media durante operazioni di combattimento. Prima delle sue operazioni, Lo Stato Islamico diffonde messaggi di propaganda attraverso i social media per cacciare, demoralizzare e avvilire, i nemici e i civili che vivono negli insediamenti urbani presi di mira. Le unità
operative logistiche allertate convergono in un punto di incontro entro due o tre ore, e dopo un altra ora e mezza di preparazione sul coordinamento delle forze e sulla logistica, l’operazione ha inizio.

Addestrati in Giordania e Turchia
Alcuni Funzionari giordani hanno recentemente rivelato, riporta World Net Daily, che i combattenti dello Stato islamico sono stati addestrati nel 2012 da istruttori militari statunitensi in una base segreta in Giordania.
Sempre le stesse fonti, secondo il giornale turco, sostengono che i ribelli siriani erano stati selezionati in modo da non avere legami con Al-Qaeda o con qualsiasi altro gruppo islamico radicale. Hanno anche detto che questa “formazione” non doveva essere utilizzata in Iraq.