La Guerra Irregolare di ISIS

62

ITALIA – Roma 26/09/2014. L’attenzione posta sugli attacchi aerei in Siria ha distolto da altre azioni compiute in Iraq come il massiccio attacco la base militare irachena di Saqlawiyah, nella provincia di Anbar, effettuato dallo Stato islamico.

Al momento il governo riferisce che mancano all’appello, stimati, tra i 300 e i 500 soldati. Il loro destino non è ancora noto. Di questa presa non si sa l’ammontare del numero di morti e feriti, ma si può presumere che i numeri reali siano superiori alle stime iniziali e probabilmente aumenterà, esattamente co me avvenuto in precedenza. Interessante, e strano per una guerra insurrezionale, è vedere che la base era sotto assedio da una settimana e le forze irachene assediate credevano che il convoglio Ied degli assedianti fosse in realtà una colonna di soccorso. Gli uomini dello Stato Islamico sono stati in grado nel giro di una settimana di passare da un assedio, a tattiche di guerra irregolare, infliggendo il maggior numero di perdite alle forze irachene con una sola battaglia o evento e perdendo un numero molto basso di uomini propri. In pratica Is ripone a criteri e tattiche della guerra irregolare che i vertici “militari ” delle forze dello Stato islamico sembrano conoscere bene. Usare questa tattica dimostra una capacità di risposta rapida ed efficace ad una manifesta inferiorità aerea e a mutevoli condizioni del campo di battaglia: Is possiede e gestisce abbastanza artiglieria e massa di uomini per attaccare una base, ma irresponsabili delle operazioni sanno che le forze ammassate e le formazioni presto diventano bersagli di droni, missili e attacchi aerei. Con questa accurata pianificazione ed esecuzione, e di fronte ad un nemico indisciplinato o impreparato, le sue forze ottengano gli stessi effetti di una guerra di manovra tra eserciti convenzionali e senza esporre truppe e sistemi d’arma ad una eventuale distruzione. L’attacco e la presa di Camp Saqlawiyah serve anche a comprendere la parziale inefficacia dei soli attacchi aerei della coalizione anti-Is: con le forze di Is statiche nell’assedio per una settimana, la coalizione poteva avere dei facili bersagli, ma la capacità di operare in aperto impunemente in alcune località si è rivelata inefficace stanti le avverse condizioni climatiche. È molto probabile che Is attaccherà prossimamente una serie di punti deboli con elevati rendimenti mediatici, lontano da zone facilmente raggiungibili aerei della coalizione, come nella zona di Anbar. Is sembra stai sviluppando nuove tecniche e nuove modalità operative di vecchie idee; come il primo convoglio Ied imbottito di esplosivi per massimizzare l’effetto, bellico e psicologico. Con l’intensificarsi dei bombardamenti aerei, si potrebbe assistere all’utilizzo di tecniche già usate da Hamas,sempre con delle innovazioni come hanno fatto fino ad ora. Altro fattore da valutare è quello psicologico dele forze di Is: nonostante gli attacchi aerei, il loro morale è alto su tutta la linea; il loro stile offensivo e i continui successi sono una spinta enorme per il reclutamento di nuovi combattenti per il prossimo futuro. L’esatto contrario nelle forze governative irachene.