ISIS e la guerra dimenticata nel Sinai

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Sono in aumento i canali dedicati esclusivamente alla guerra. Ce ne sono di nuovi praticamente ogni mezz’ora. L’obiettivo è fomentare l’odio verso l’Occidente, e chiedere ai giovani di morire per una “giusta” causa: il Jihad in nome di Dio. Il tutto condito con frasi del Corano ad hoc, immagini bellissime e epiche di combattenti, o post in cui si parla di grande vittoria. Il resto verrà da sé.

Da Raqqa arriva un video di 11 minuti per spiegare la vita a Raqqa: dai vigili del fuoco, all’edilizia, scuole, zakat, preghiera del venerdì. La normalità di una città sotto lo Stato Islamico. Molte scene sono tratte da vecchi video. L’obiettivo è quello di mostrare ancora una città viva che gestita da Daesh contribuisce al miglioramento delle persone che vivono nel Califfato. È uscito il numero 6 di al Rumiyah, uscito in urdu, francese, inglese, russo, tedesco, indonesiano, curdo, turco, farsi. Sono stati pubblicati inoltre, con regolarità i bollettini di ISIS. Uscite le prime due infografiche sull’utilizzo dei droni da parte di ISIS, che mostrano gli attacchi degli ultimi giorni. Se questo trend segue quello delle battaglie, ne avremo una settimanale. La guerra dei droni, come detto in precedenza, è iniziata.

È oramai noto l’addestramento di arabi dei paesi del Golfo sotto la guida iraniana; queste truppe finiranno nelle fila delle milizie popolari. Questa notizia allarga il fronte iracheno che di giorno in giorno diventa sempre più simile a quello siriano. Ogni Paese diverso che manda soldati in Iraq ha un interesse diverso che si scontrerà di volta in volta con quelli degli altri gruppi con cui combattono.

Daesh ha postato molto velocemente rispetto all’accadimento dei fatti le immagini degli attacchi da droni effettuati in questi giorni. A Mosul continuano gli scontri nella zona sinistra del fiume. Area secondo in cui, secondo i media tradizionali, ci sarebbero arresti sommari di civili, cadaveri rinvenuti per strada, senza che si sappia chi li abbia uccisi. Altri droni in azione a nord della pianura di Mosul e sulla riva sinistra di Mosul. Gli attivisti di Raqqa, sostengono che la coalizione continua a bombardare siti provvisori dei civili che scappano da Daesh.

Mentre il Califfato sostiene che tutto, a Raqqa, nonostante le bombe, vada bene, e posta anche un video della zakat. Nel frattempo i curdi sostenuti dagli Usa continuano ad avanzare nella zona nord ovest di Raqqa. A peggiorare la situazione dei curdi che combattono contro Daesh, i turchi che hanno ammassato uomini e mezzi ad Azaz. E da ieri hanno cominciato a bombardare Ypg a Tal Rifah e a seguire anche ad ovest di Azaz e della base Menagh.

In questo modo i turchi aprirebbero un quarto fronte in area curda, dopo al Bab, Raqqa, Manbij ora tocca Azaz. In maniera meramente ipotetica è come se i turchi ampliassero la Turchia a sud da Aleppo fino, sempre ipoteticamente a Raqqa. Territori, dove non c’è Daesh, ma sono occupati dai curdi. ISIS uccide in un attacco 20 soldati siriani a sud est di Khanasser. E ancora forti oggi gli scontri a Bzaah.

L’esercito egiziano continua le operazione di pulizia nel settore nord e centro del Sinai. Ed ecco una serie di post che denunciano le brutalità commesse contro i sunniti dell’area dai militari dl Cairo. Sono tanti i soprusi patiti che presto arriverà la Grande Guerra in Sinai, si attendono i soldati ISIS che vendicheranno tutti i torti subiti. Questa speranza, questa voglia di riscatto per quello che è percepito come sopruso da parte dell’esercito del proprio paese sta pasturando bene la rete su cui si è innestata ISIS nell’area.

Redazione

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