ISIS, 7 mosse per confondere l’aviazione

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ITALIA – Roma. 10/02/15. Su un blog in lingua araba nato il 17/12/2011 appare, oggi, questo articolo: «Di fronte alla imminente guerra di terra dei crociati sul califfato Stato islamico dobbiamo prepararci alle seguenti evenienze». In particolar modo dobbiamo difenderci dagli attacchi aerei.

Sostanzialmente a patire dal 2011 ISIS, secondo questo articolo, si starebbe preparando alla difesa dagli attacchi aerei, e oggi manda le direttive del momento, così come spiega anche Cantlie nel suo ultimo video “inside Halab”. Lui spiega che quando passa un drone americano, seguirà un bombardamento quindi si cerca di far sfollare la gente.
Sul blog nel 2011 si leggeva, e lo si legge tutt’ora:

«Primo: creare una rete di tunnel per far passare gli uomini del Califfato e costruire una serie di siti militari per la raccolta e deposito di armi, attrezzature e materiale medico e città sotterranee all’interno e al di fuori del perimetro transennato per prevenire e combattere il nemico».
Ma non è finita, «Punto due preparare una serie di allarmi per cercare di far fuggire per tempo nei sotterranei le persone quando l’aviazione attacca, implementare il monitoraggio del nemico per prevenire gli atacchi». Punto numero 3: «Compiere intensivi attentati a Irbil, Kirkuk e Sulaymaniyah o sparare missili a lungo raggio verso tali obiettivi».

Quarto punto. «Inviare gruppi a Angmasah (Siria) e conquistarla anche attraverso il martirio di maltesi (arabi) utilizzare apparecchiature di sorveglianza quando ci si muove individualmente, e il bombardare siti militari curdi quando conquistati alla periferia di Mosul e di Sinjar dopo i bombardamenti dell’aviazione crociata».

Quinto:«Sulla base della decisione prese dai capi dei campi militari compiere un attacco a sorpresa contro Arbil per modificare e far credere che vi sarà una battaglia nel centro di Arbil, curdo, e deviare così li i bombardamenti dell’aviazione crociata compresi attacchi da parte degli ebrei in modo da distruggere parti dell’Iraq e minare i rapporti tra Iraq e crociati».

Sesto: «Posizionare mine e esplosivi improvvisati in remoto sulle strade dentro e intorno alla zona utilizzate dal nemico e attaccare luoghi affollati».

Settimo: « Prepariamoci a due tipi di attacco da parte dei crociati. Prima l’attacco da parte delle forze curde contro gli islamici del Califfato dove vi saranno scontri “selvaggi”. E in un secondo momento il Califfato verrà attaccato dagli sciiti per cerare di confinare il Califfato e confinarlo nelle aree conquistate ma non sarà questo un motivo per muovere una forza offensiva nella seconda fase. Bisognerà mantenere in questa fase Anbar e Mosul».