Cavusoglu: 600 turchi nelle file di IS, 100 sono morti

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TURCHIA – Ankara. 25/11/14. «Più di 100 cittadini della Turchia, che hanno aderito al “Stato islamico” (IS) organizzazione terroristica, sono stati uccisi nei combattimenti» a dirlo il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu in una intervista al canale televisivo turco Kanal7 TV oggi.

Secondo l’agenzia Trend.az che ha battuto la notizia, il ministro avrebbe riferito che i cittadini di nazionalità turca che si sono uniti a IS sono circa 600. Cavusoglu ha anche detto che 100 persone sono state deportate dalla Turchia nel quadro della lotta contro questa organizzazione terroristica e a 7.000 persone è stato vietato di entrare nel paese.
«I paesi disposti a combattere contro IS devono cooperare con la Turchia in materia di scambio di dati di intelligence», ha detto.
In precedenza, il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag ha detto che circa 2.760 persone sono state arrestate in Turchia in relazione ai rapporti con IS. Egli ha detto che circa 16 persone su un totale di cittadini arrestati sono cittadini turchi, mentre 700 sono cittadini siriani. «Lo ‘Stato islamico’ (IS, ex ISIL o ISIS,) è stato creato nel 2003 in Iraq. Tra il 2004 e il 2006, l’organizzazione è stata guidata da Abu Musab al-Zarqawi, e consisteva di 11 gruppi islamici radicali, che hanno avuto stretti legami con l’organizzazione terroristica di Al-Qaeda». Si legge nelle note stampa dell’Agenzia azerbaigiana. «Dopo l’inizio del confronto militare in Siria nel 2013 tra l’opposizione armata e le forze governative, IS ha penetrato il paese. IS non ha giurato fedeltà ad al-Qaeda e ha dichiarato ‘guerra santa’ contro tutti i gruppi in Iraq e Siria, così come le forze governative siriane». Il rafforzamento di IS in Siria ha permesso di tornare in Iraq, la distribuzione di azioni militari contro le forze governative lì.
Alla fine di giugno del 2014, l’IS ha annunciato circa la creazione della ‘califfato islamico’ nei territori sotto il suo controllo in Iraq e la Siria. A sua volta, le autorità irachene hanno chiesto alla comunità internazionale per aiutare a combattere la IS.