Iran: dietro ISIS Arabia Saudita, Qatar, Turchia

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IRAN – Teheran. 14/09/14. L’agenzia di stampa IRNA pubblica un articolo ripreso dall’Iran Daily sulle reali possibilità di IS di conquistare il Medio Oriente.

Nella testata si legge: «Alla luce delle varie tattiche applicate da ISIL (IS) per diffondere il terrore tra la gente per effettuare la pulizia etnica in Iraq e Siria, i paesi regionali e arabi hanno ormai capito che il gruppo terroristico ISIL (IS) è un pericolo evidente, che può compromettere la sicurezza di tutti i paesi del Medio Oriente» citando l’Iran Daily edizione della domenica.
«Questo è il motivo per cui gli Stati arabi hanno segnalato la loro disponibilità a entrare in un alleanza internazionale per affrontare il gruppo Takfiri», si legge Daily in lingua inglese. Irna sottolinea che mezzi efficaci del ISIL (IS) di avanzare in Iraq sono rappresentati dalla violenza, e il giornale ha aggiunto che gruppo Takfiri usa la violenza per diffondere il terrore tra la gente. Lo fa attraverso il rilascio di video di atrocità che commettono, tra cui, la decapitazione, crocifissione, omicidi di massa per terrorizzare i suoi oppositori. L’uso della violenza estrema ha anche aiutato il gruppo nella sua campagna di propaganda per attirare i giovani musulmani di tutto il mondo che sono stati soppressi dai rispettivi governi, ha osservato il giornale. Il gruppo Takfiri (IS ndr) ha cominciato a guadagnare potere in parti di Iraq e Siria, perché è stato sostenuto finanziariamente e moralmente da diversi paesi della regione, tra cui l’Arabia Saudita, il Qatar e la Turchia. Questi paesi supportano ISIL contro il governo del presidente siriano Bashar al-Assad perché pensavano che l’influenza regionale dell’Iran sarebbe stata ridotta se Assad fossee caduto, ha scritto il quotidiano. Ma il corso degli eventi ha preso una piega indesiderata quando ISIL è cresciuto come un attore regionale da una minuscola pedina e si presenta ora come una grave minaccia per la sicurezza e la stabilità in Medio Oriente. ISIL riguarda l’Arabia Saudita, ciò che il documento descrive come, ‘il paradiso dell’ estremismo’, dove può reclutare forze fresche.