IRAQ. Solo lo 0,5% del bilancio 2019 va alle zone di guerra

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Economisti evidenziano che il parlamento ha approvato un bilancio per il 2019 di 133 trilioni di dinari, il secondo più grande bilancio nella storia dell’Iraq dopo il bilancio del 2013, il secondo bilancio più grande tra i paesi arabi nonché il secondo bilancio più grande tra i paesi OPEC. Tra le altre caratteristiche si evidenzia come il nuovo bilancio possieda il disavanzo più alto di sempre, la seconda più alta spesa di sempre e sanzioni fortemente ridotte per le esportazioni indipendenti del Kurdistan.

Nel frattempo la Corte suprema irachena sta cercando informazioni sugli accordi passati con cui Erbil contribuiva con il petrolio a nutrire le esportazioni in cambio di quote di bilancio da Baghdad, prima di decidere su un caso limite sulla politica petrolifera del governo regionale curdo. Il budget totale iracheno si aggira intorno ai 106 trilioni di dinari iracheni ovvero circa 88 miliardi di dollari con un debito finanziario di 19.2 miliardi. La legge di bilancio per il 2019 è la prima legge approvata nella nuova legislatura.

La stampa irachena fa notare che dell’enorme budget adottato dal parlamento per il 2019 ne è stato stanziato meno dello 0,5% per le aree afflitte dalla guerra. L’Iraq, inoltre, si classifica ultimo nella lista dei migliori paesi secondo Us News e World Report per l’anno 2019. La classificazione si basa sull’apertura culturale, sulla diversità, sull’ambiente imprenditoriale, sulla qualità della vita e su altri standard. Tra i primi posti di sono classificati la Svizzera seguita da Giappone e Canada. Gli Stati Uniti si sono classificati all’ottavo posto nel mondo e gli Emirati Arabi Uniti sono il primo paese arabo nella classifica.

Passando all’elettricità, il comitato parlamentare per l’Energia ha dichiarato che molti membri del comitato sono rimasti sorpresi dalle risposte fornite dal ministro dell’Elettricità durante un’audizione in cui il ministro non è riuscito a riassicurare il comitato sulle sue capacità di gestire il Ministero e assicurare la continuità nella fornitura di energia elettrica ai cittadini.

In ultimo, secondo dei deputati della provincia di Ninive, dei gruppi armati delle PMU rubano quotidianamente circa 100 cisterne di greggio dal campo petrolifero di Qayyarah; di questi furti sarebbe a conoscenza il governo di Baghdad, che approverebbe de facto tali comportamenti criminali.

Redazione