Quasi 700 morti solo ad agosto in Iraq

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IRAQ – Baghdad 04/09/2016. I civili continuano a sopportare il peso sproporzionato degli atti di terrorismo, della violenza e dei conflitti armati in Iraq.

Rappresentano più di due terzi di quelli uccisi o feriti nel mese di agosto, riprova la missione delle Nazioni Unite in Iraq. Nel suo report sul mese di agosto la Unami, la missione Onu in Iraq, afferma che: «Il salasso in Iraq continua senza sosta (…) Il numero delle vittime rimane troppo alto e di nuovo i civili ne stanno sopportando il peso». Secondo le cifre Unami per il mese di agosto, 691 iracheni sono stati uccisi e altri 1016 feriti a causa della violenza, esclusa la provincia occidentale di Anbar, per il quale la missione non è stata in grado di ottenere i dati di agosto dal locale Dipartimento della Salute. Di quelli uccisi, 473, oltre il 68 per cento, erano civili, compresi 16 che erano membri della polizia federale, della protezione civile, della sicurezza personale, dei vigili del fuoco e così via. Allo stesso modo, 813 delle vittime, o circa 80 per cento, e dei feriti erano civili. La missione ha osservato che 218 membri delle forze di sicurezza irachene sono stati uccisi e altre 203 sono rimaste ferite. In base alla località, Baghdad è stato il governatorato più colpito con 907 vittime civili (231 morti, 676 feriti). Nel governatorato di Ninive, 116 sono stati uccisi e 83 feriti; nel governatorato di Kirkuk 81 sono stati uccisi e 13 feriti; nel governatorato di Karbala 17 sono stati uccisi e 25 feriti; nel governatorato di Salahuddin 14 sono stati uccisi e quattro feriti; e, nel governatorato di Diyala sei sono stati uccisi e cinque feriti.

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