IRAQ. La politica economica di Baghdad è stata un fallimento

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Una serie di analisi economiche illustrano il fallimento della politica economica irachena che diventa palese guardando la posizione dell’Iraq rispetto gli standard sui prestiti internazionali. Tra le cause del fallimento ci sarebbe la paralisi dei settori industriale, agricolo e del turismo non escludendo il buco nero della corruzione e degli sprechi.

Intanto nel settore petrolifero è stata resa nota l’esistenza di una partnership tra la Arab Company e la Iraq Oil Tanker Company. Tramite questa l’Iraq venderà petrolio alla Arab company per 20 anni con una percentuale di profitto di solo il 22,5%. Il comitato parlamentare per il Petrolio ha infatti riconosciuto lo spreco finora di circa 17 milioni di dollari durante i tre mesi di contratto con la Arab Company durante i quali il governo di Baghdad ha importato gasolio a 660 dollari vendendo il petrolio a 340 dollari. La crisi colpisce le piccole e medie realtà economiche: nella provincia di Salahuddin 16 impianti industriali nella provincia sono stato chiusi attraverso il licenziamento di più di 3 mila lavoratori aggravandola già precaria situazione economica dell’area.

Intanto, il ministro degli Esteri iraniano, Mohammed Jawad Zarif, è arrivato il 16 gennaio in visita a Najaf dopo una visita nel Kurdistan iracheno. Durante la conferenza stampa il ministro ha voluto far sapere che gli scambi economici con l’Iraq lo scorso hanno raggiunto un valore di 8 milioni di dollari augurandosi un anno altrettanto fruttuoso per entrambi i paesi; nonostante led sanzioni e nonostante le pressioni Usa.

In genere, poi, i social cominciano a perdere interesse per la politica irachena, il che corrisponde probabilmente anche ad un’ulteriore strategia del governo per temporeggiare su una situazione che sembra senza uscita. Per alcuni parlamentari, il posticipo delle sessioni del parlamento iracheno non risolve la questione del completamento del consiglio ministeriale. Lo stallo impedisce la normale amministrazione statale ripercuotendosi su numerosi settori tra cui quello dell’istruzione causando tra l’altro il ritardo nell’apertura delle scuole nel paese.

Redazione