IRAQ. La corruzione blocca un mega progetto idrico nel sud assetato

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Il Movimento Nazionale Badr ha annunciato la scissione dall’Organizzazione Badr, guidata da Hadi al-Amiri, sottolineando come la leadership dell’Organizzazione abbia fallito nel servire gli interessi della nazione e le ambizioni e speranze della popolazione; il Movimento sta cercando quindi di cavalcare le proteste diffuse per il paese dovute alle difficili situazioni economiche. Secondo rapporti internazionali, l’export del settore petrolifero iracheno dell’ultimo trimestre del 2018 è stato di 35 milioni, 667 mila e 632 barili di crudo mentre il greggio venduto nel Kurdistan è stato di 174 mila e 761 barili. 

Rimanendo nel settore petrolifero, l’ambasciatore russo a Baghdad, Maksim Maksimov, ha affermato che al momento gli investimenti russi nel settore petrolifero e di gas ammontano a più di 10 miliardi di dollari. Inoltre, il debito iracheno verso la Cina include un “mutuo sul petrolio” che ha obbligato il governo a stanziare, nel bilancio del 2019, 1 miliardo e mezzo di dollari da destinare ai cinesi. Intanto i media iracheni continuano a denunciare come il traffico illegale di merci provenienti dall’Iran stia danneggiando il mercato iracheno mentre il governo rimane impassibile. 

Da Bassora, esperti del settore hanno portato alla luce l’esistenza di un progetto per un sistema idrico integrato proposto dalla Gran Bretagna a sue spese a patto della non interferenza di partiti e fazioni locali. Gli esperti hanno sottolineato che il progetto finora sarebbe rimasto incompleto per colpa di quei partiti che, piuttosto che beneficiare dei profitti che un tale progetto porterebbe alla provincia, hanno preferito saccheggiare il capitale britannico.  

Restando a Bassora, sui social e sui media compare la notizia che circa 1200 mezzi pesanti al giorno hanno smesso di circolare nel porto a causa delle azioni sconsiderate del governo in materia di commercio col rischio di un peggioramento della situazione; la direzione della protezione civile della città denuncia l’emergenza incendi nella provincia. Il numero degli interventi effettuati dai vigili del fuoco lo scorso anno sarebbe di 2504. 

Oltre al fuoco, altro problema sempre attuale a Bassora è quello dell’acqua. Diversi agricoltori della provincia sono infatti in protesta per richiedere protezione per le loro colture contro gli effetti delle numerose alluvioni verificatesi nell’ultima stagione.

Redazione