Il Kurdistan chiede l’indipendenza

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IRAQ – Kurdistan. 01/06/14. Il Kurdistan iracheno nei prossimi mesi terrà un referendum sull’indipendenza, fonte BBC.

La testata britannica cita una dichiarazione del presidente Massoud Barzani che avrebbe pronunciato un discorso sull’autonomia. Il capo della regione ha criticato la politica di Baghdad, che secondo lui, ha portato alla attivazione di terroristi nel nord dell’Iraq.

Barzani ha inoltre detto che l’Iraq è di fatto diviso a causa della crisi attuale. Egli ha sottolineato che, nonostante la volontà dei curdi di partecipare alla sua risoluzione pacifica, il diritto all’indipendenza del popolo «è naturale e inalienabile». Barzani ha citato in favore della sua tesi l’art.140 della costituzione, che permette Kurdistan autonomo di tenere un referendum sull’indipendenza, in caso di disaccordo con le politiche delle autorità irachene. I militanti islamici hanno costretto le truppe governative al ritiraro in un numero di città nel nord dell’Iraq, che, secondo la BBC i curdi hanno lasciato che ISIS prendesse un paio di aree controverse o mal delimitate, tra cui Kirkuk, ricca di petrolio. Lunedi 30 giugno il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha indirettamente sostenuto l’iniziativa Barzani, chiedendo la creazione di uno stato curdo indipendente come mezzo per contrastare i ribelli Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Durante il suo discorso a Tel Aviv, Netanyahu ha detto che i curdi. «Sono un popolo di guerrieri». E si è dimostrato favorevole alla loro indipendenza. Islamisti sunniti da parte delle organizzazioni LIH stanno combattendo in Siria e in Iraq. Il 30 giugno i militanti hanno annunciato la creazione di un “Califfato” il cui capo è “il leader di tutti i musulmani”, Abu Bakr al-Baghdadi. Il territorio del “califfato”, che si estende dalla città siriana di Aleppo, nella provincia irachena di Diyala.

Le forze irachene sono riuscite a prendere il controllo della città di Tikrit e Udzha. Il governo iracheno ha acquistato dalla Russia degli aerei da combattimento.  L’accordo è stato pari a 500 milioni di dollari e Mosca ha anche inviato consiglieri militari in Iraq per contribuire ad addestrare i piloti locali. Mentre gli Stati Uniti, a sua volta, ha inviato al paese di circa 300 soldati, così come elicotteri e droni. L’Iran, ha deciso di aiutare la iracheni sciiti e il governo con forze speciali militari.