IRAQ. Buco da oltre 70 miliardi di dollari per crisi petrolifera e Covid19

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Forse ciò che oggi la maggior parte degli iracheni teme è la crisi economica che ha iniziato ad emergere di recente, insieme alla crisi del coronavirus e alle sue implicazioni per l’economia globale.

L’economia irachena ha sofferto dagli anni Novanta, a causa del significativo deterioramento e del declino della produzione petrolifera causata dalle pesanti sanzioni dell’amministrazione Usa contro l’Iraq; seguita poi nel 2003 dalle operazioni militari in Iraq, e il fallimento delle successive politiche governative dal 2004 nella gestione degli affari economici del Paese, riporta Yaqein Media.

Alla luce del sistema di rentier con cui l’Iraq sta effettuando gli affari finanziari, rappresentati per circa il 90% delle importazioni di petrolio, la produzione serve per pagare debiti e distribuire stipendi dei dipendenti, oltre a realizzare alcuni progetti nelle istituzioni governative e colmare il deficit di bilancio.

La politica del sistema di rentier su cui si stanno muovendo i governi che si sono succeduti in Iraq è la prima ragione dei rischi economici che minacciano Baghdad quasi ininterrottamente, perché una volta che i prezzi globali del petrolio sono scesi, il bilancio generale del paese è stato minacciato da un grande deficit fiscale, oltre che da conseguenze catastrofiche per l’economia irachena.

Altre ragioni che hanno portato l’Iraq a soffrire di persistenti minacce economiche sono la quasi totale assenza di progetti economici a sostegno del bilancio pubblico annuale, così come il grave crollo del settore sanitario e dell’attività industriale, distrutta a causa degli eventi bellici sul territorio e l’influenza di parti influenti sul commercio estero e sulle importazioni, compresa la completa mancanza di una pianificazione che possa risolvere questi problemi.

Con il crollo del prezzo globale del petrolio, dovuto alle controversie internazionali tra i produttori petroliferi di tutto il mondo e le conseguenze della crisi internazionale creata da Covid19 nel corso dell’attuale mese ha creato un calo di oltre il 20%, e questo ha esposto l’Iraq a una grave crisi economica, unita alle crisi che lo stanno devastando all’interno e all’esterno.

Il bilancio generale iracheno di quest’anno prevede che il prezzo del barile di petrolio sia di 56 dollari, ma le crisi unite hanno fatto crollare il prezzo di oltre la metà, il che ha creato le premesse di un deficit che potrebbe raggiungere più di 70 miliardi di dollari.

Luigi Medici