IRAN. Teheran lancia la sua crypto di stato antisanzioni

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L’Iran lancia una sua criptovaluta, sostenuta dallo Stato, per eludere le sanzioni degli Stati Uniti.

Mentre incombe l’embargo commerciale di Washington, Teheran prevede appunto la creazione di una nuova crypto, “una moneta digitale nazionale”, che consentirà il trasferimento di denaro da e verso qualsiasi parte del mondo.

Secondo quanto riporta Press TV, Teheran si sta preparando a sviluppare una propria moneta digitale per eludere le imminenti sanzioni dell’Amministrazione Trump che, dice la Repubblica Islamica, mirano a paralizzare il paese.

Le sanzioni, riporta Asia Times, arrivano mentre Washington non solo ha lasciato l’accordo quadro internazionale nucleare iraniano, ma anche a penalizzare chiunque faccia affari con l’Iran. Si prevede che ciò comporterà gravi conseguenze finanziarie per il settore petrolifero, bancario e persino per il settore del commercio dei tappeti.

L’Iran non è il primo paese a sviluppare una propria cryptmoneta crittografata per eludere le sanzioni. Già il Venezuela ha lanciato una moneta digitale, il Petro, alla fine dello scorso anno nel tentativo di rilanciare la sua economia. Il paese sudamericano sta cercando così di rallentare l’inflazione che secondo il Fmi potrebbe presto raggiungere l’1 milione per cento.

La mossa dell’Iran sembra una svolta, dato che l’Agenzia di stampa della Repubblica islamica del paese aveva detto in aprile che Bitcoin e altre valute cirptiche sono state vietate nel paese. L’agenzia di stampa ha detto che la Banca centrale dell’Iran ha citato il riciclaggio di denaro e il terrorismo come motivi per il divieto.

Il vicino Pakistan ha annunciato a maggio che, nonostante la Banca Centrale del Pakistan abbia vietato le crypto-currencies, il valore della prima e unica valuta criptata del Pakistan, PakCoin, è salito di oltre il 60%.

Il progetto del governo iraniano di creare una “moneta crittografica nazionale” sarà inizialmente utilizzato solo per compensare le transazioni bancarie, ma sarà successivamente esteso al grande pubblico.

Graziella Giangiulio