ISIS terrore del Levante

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AZERBAIJAN – Baku. 17/06/14. L’analista Claude Salhani che collabora con Today.Az, invita  a una riflessione e dà una spiegazione sul perché l’Iran stia cercando un accordo con gli USA per combattere ISIS. La riflessione/spiegazione parte da una analisi etimologica e geografica della sigla ISIS. 

 

«Come alcuni lettori avranno notato sembra che ci siano due traduzioni» in voga per il gruppo attentatore che ha agito in questi giorni in Iraq, «in cui il gruppo viene indicato in inglese sia come Stato islamico dell’Iraq e della Siria, o ISIS, e lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, o ISIL. In arabo, naturalmente, non esiste né il termine “Siria” né “Levante”. In arabo si chiama “Dawlat Islamiya al-Iraq wa as-Sham».

Il termine più “idoneo per traslitterare l’arabo “Sham” in inglese è “Grande Siria”». In questa traduzione secondo l’analista politico di Today.Az sta il cuore della spiegazione del perché l’Iran abbia detto di essere pronta a combattere ISIS con gli USA. 

«Molti in Occidente sono ingannati con l’uso della parola “Siria”, e potrebbe non riuscire a vedere le reali dimensioni della minaccia di ISIS perché pensano alla Siria nel senso geografico moderno, la Siria, che si trova sulla cartografia moderna. In quelle carte però per il mondo mediorientale il nome del paese moderno, Siria, è in arabo “Sourya,” o “Souriya”. Mentre la maggior parte dei mediorientali quando pensano alla Grande Siria “Sham” o “as-Sham”, o ancora “Bilad as-Sham”,  intendono i “paesi della Siria”». I paesi della Siria nelle lingue occidentali potrebbero essere traslitterati con la parola Levante. In altre parole ISIS indica: Siria, Turchia, Iraq, Giordania, Israele, Libano. A confermare questo anche Joshua Landis, direttore del Centro per gli studi mediorientali presso l’University of Oklahoma, e autore del blog rispettato SyriaComment.com.

Molti arabi, si legge ancora nell’articolo, «si rifiutano di accettare il concetto moderno di Siria e fanno riferimento alla Grande Siria, che secondo alcuni comprenderebbe anche il Nord Africa – Eufrate è la “Mezzaluna Fertile”, il simbolo di molti paesi musulmani dalla Tunisia alla Turchia. Alcuni pensano anche all’isola di Cipro, dicendo che rappresenta la stella accanto alla mezzaluna». 

Il timore in altri termini è dunque che ISIS dopo l’Iraq decida di attaccare i paesi confinanti appoggiati da altri gruppi estendendosi e minacciando anche l’Iran che per questo non si sarebbe opposto ad un intervento militare degli Stati Uniti volto a indirizzare gli islamisti che hanno intrapreso saccheggi in tutto l’Iraq.