IRAN. In tempi di COVID-19 riapre il drive in a Teheran

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La pandemia di coronavirus ha riportato in Iran qualcosa di inedito dalla rivoluzione islamica del 1979: un cinema drive-in.

Criticato dal regime iraniano fin dall’origine perché concedeva troppa privacy alle giovani coppie non sposate, ora un cinema drive-in opera da un parcheggio sotto la torre Milad di Teheran, proiettando film in linea con il governo.

I lavoratori spruzzano disinfettanti sulle auto in fila ogni sera dopo aver acquistato i biglietti online; si sintonizzano sull’audio del film tramite una stazione Fm sulle loro autoradio. Con gli stadi e le sale cinematografiche chiuse, questa proiezione in un parcheggio è l’unico film che viene proiettato in un ambiente comune in mezzo alla pandemia in Iran, riporta Ap.

Il film che viene proiettato è Exodus, prodotto da un’azienda vinca alla Guardia Rivoluzionaria iraniana, regista Ebrahim Hatamikia. La storia è incentrata su dei coltivatori di cotone i cui campi muoiono a causa dell’acqua salata portata dalle dighe locali. I contadini guidano i loro trattori a Teheran per protestare contro il governo.

C’è un fondo di verità: l’Iran aveva costruito dighe in tutto il Paese dopo la rivoluzione, soprattutto sotto il presidente Mahmoud Ahmadinejad, che gli ambientalisti incolpano di aver danneggiato i corsi d’acqua e i terreni agricoli. Exodus riguarda «una protesta contadina contro l’autorità locale che assomiglia simbolicamente al governo del presidente Hassan Rouhani», riporta Teheran Times.

Rouhani sta affrontando un periodo politico difficile da quando l’accordo nucleare con le potenze occidentali è crollato; tanto che gli alleati della sua amministrazione hanno criticato il film.

L’Iran ha registrato più di 98.600 casi con oltre 6.200 morti, anche se gli esperti internazionali e locali riconoscono che il totale dell’Iran è probabilmente molto più alto.

L’esperimento del drive in sembra funzionare, visto l’afflusso, perché, nonostante la pellicola in proiezione, il pubblico esce di casa per andare al cinema, e rilassarsi, momenti sempre più rari ala luce delle restrizioni della pandemia. 

Lucia Giannini