IRAN. COVID 19: verso la Legge Marziale a Teheran

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Un membro del Comitato scientifico del Comando nazionale iraniano per la prevenzione e la lotta contro il Coronavirus, Majid Mokhtari, afferma che la pandemia COVID-19 è una questione “grave” che, oltre alla quarantena, può richiedere la “legge marziale”. Parlando in un programma televisivo, Mokhtari ha anche difeso la proposta di chiudere Teheran per due settimane.

Il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica, Hossein Salami, aveva già detto il 30 ottobre scorso che «come parte di un piano nazionale, sarà avviata un’operazione porta a porta alla ricerca dei portatori del coronavirus. Attaccheremo i luoghi dove il coronavirus si è insediato o si è diffuso», secondo Radio Farda.

Nei giorni scorsi, i rappresentanti di Teheran presso il Parlamento iraniano, il Majlis e i membri del Comitato provinciale per la salute, tra cui il governatore, il presidente e tre membri del Consiglio comunale di Teheran, hanno proposto di bloccare la provincia di Teheran per due settimane. I consiglieri comunali di Teheran hanno presentato la proposta a partire da metà ottobre, ma il quartier generale nazionale per la prevenzione e la lotta al coronavirus non l’ha presa in considerazione.

Nel frattempo, il vicecomandante della Grande Polizia di Teheran per la supervisione dei luoghi commerciali, il colonnello dell’Ircg Nader Moradi, ha annunciato che la chiusura di alcune imprese di Teheran è stata prorogata per un’altra settimana.

In base a una precedente risoluzione della Grande Polizia di Teheran per la supervisione dei luoghi commerciali, parrucchieri e saloni di bellezza, caffè, fitness club, sale da tè, cinema e biblioteche, sale di ricevimento e centri sportivi al coperto sono chiusi, e sono proibite le cerimonie di lutto e religiose sciite, le feste di matrimonio e le conferenze dal vivo.

Il 1 novembre, la televisione di stato iraniana ha detto che saranno imposte limitazioni per gli spostamenti verso le città più colpite dal virus da mezzogiorno del 2 novembre, e continuerà fino a venerdì prossimo, e i trasgressori saranno multati. Le restrizioni impediscono ai residenti di uscire e ai non residenti di entrare in base al numero di targa del veicolo, ma non si applicano al trasporto pubblico. Si applicano alle capitali di 25 province che sono considerate “zone rosse”, il che significa che il tasso di infezione in esse ha raggiunto il livello più alto in Iran, tra di esse la capitale, Teheran, che ha più di 8 milioni di abitanti.

Il ministero della Salute ha detto che i decessi giornalieri hanno raggiunto i 434 casi il 1 novembre, aggiungendo che altre 7.719 persone sono risultate positive al virus nelle ultime ventiquattro ore. In totale, secondo i dati ufficiali, 35.298 persone sono morte a causa del coronavirus.

Tommaso Dal Passo