L’Iran è ambientalista

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IRAN – Teheran. 20/05/14. Secondo l’agenzia di stampa SHANA, in Iran sta per nascere il più importante progetto ambientale nel settore del petrolio e gas.

Si chiama AMAK ed è una raccolta di “gas associati” da diversi giacimenti petroliferi nel sud del paese. Almeno questo è quanto riporta il direttore di produzione presso la National Iranian South Oil Company (NISOC), Ramin Hatami, che ha fatto queste osservazioni all’agenzia di stamapa. Aggiungendo che la prima fase del progetto è stata avviata 10 anni fa al fine di evitare che il “flaring” dei gas nella regione. secondo Hatami i gas associati del Bangestan contengono quasi il 2,5 per cento di idrogeno solforato e che le loro uscite “flaring” sono nocive e finendo nell’aria provocano inquinamento ambientale. Il progetto sarà interamente realizzato da esperti iraniani con fondi del NISOC. Secondo il funzionario del NISOC il progetto AMAK nella prima fase raccoglie i gas nocivi associati, poi questi vengono disidratati e iniettati nella rete di gasdotti per essere edulcorati negli impianti di lavorazione del gas per il consumo. Il progetto, secondo l’agenzia di stappa SHANA è già al 90% di realizzazione. Una parte importante dei gas nocivi viene “pulito” e inviata a Bandar Imam, l’impianto petrolchimico o iniettata alla rete del gas del paese. Gli impianti petroliferi coinvolti sono:  Abtimour, Mansouri, Maroun , Ahvaz e Kopal.