Più controllo e censura su Internet

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ITALIA – Roma 21/12/2014. Dure nuove per gli internauti del mondo.

Il governo iraniano, abituato a usare il suo potere per limitare la libertà su Internet nel proprio paese, bloccando milioni di siti web quando sono in contrasto con le convinzioni religiose o politiche, intende fare un altro passo in avanti: sviluppare un sistema per identificare qualsiasi persona fisica che vada online. Nel 2013, le autorità cinesi hanno annunciato di avere uno standard per decidere se punire gli internauti non ortodossi. Il 18 dicembre la Freedom House ha pubblicato il quinto rapporto annuale sulla libertà di Internet in tutto il mondo. Come negli anni passati, la Cina è di nuovo al fondo della classifica, tra i sessantacinque paesi presi in esame. Solo la Siria e l’Iran hanno ottenuto punteggi peggiori, mentre l’Islanda ed Estonia se la sono cavata al meglio. Il posto della Cina nella classifica non sarà una sorpresa per molte persone, ma la parte interessante è che quando si tratta di libertà di Internet, il resto del mondo non sta a guardare diventando gradualmente più come la Cina che come l’Islanda. I ricercatori hanno scoperto che la libertà di Internet è diminuita in trentasei dei sessantacinque paesi studiati, proseguendo nella traiettoria individuata nel 2010. Alcuni paesi stanno usando la sorveglianza diffusa modello Nsa anche se spesso, la sorveglianza è di poco o nessun conto, hanno detto, e si concentra sugli attivisti per i diritti umani e gli oppositori politici. Cina, Stati Uniti, e le loro imitazioni non sono gli unici casi di colpevolezza: in Turchia, nel corso degli ultimi anni, il governo ha aumentato la censura, mirata su giornalisti online e utenti dei social-media per aggredire e reprimere il dissenso, permettendo alle agenzie statali di bloccare i contenuti, per non parlare della chiusura temporanea di YouTube e Twitter. Inoltre, ad esempio, Iil presidente russo Vladimir Putin ha definito Internet un «progetto della Cia». Ci sono stati un paio di segni di speranza per gli attivisti di Internet nel corso del 2014. L’India, dove le autorità hanno allentato le restrizioni imposte nel 2013 per aiutare a reprimere disordini, ha registrato il più grande miglioramento nella libertà su Internet; il Brasile una legge protegge la neutralità della rete e la privacy online.