Giacarta incrementa la spesa militare

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INDONESIA – Giacarta 03/04/2016. In risposta alla crescente assertività marittima della Cina, l’Indonesia ha iniziato rafforzare la propria presenza militare nelle zone in cui la sua integrità territoriale può essere minacciata.

Secondo quanto riporta Nikkei, quest’anno il Paese raddoppierà il numero di truppe di stanza nelle isole Natuna ricche di gas e all’estremità meridionale del Mar Cinese Meridionale. Dovrebbe essere anche ampliato l’aeroporto e il porto per uso militare all’interno dell’arcipelago, che fa parte della frontiera settentrionale del paese. Queste decisioni suggeriscono un importante cambiamento nella posizione diplomatica dell’Indonesia sulle dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale: se in precedenza, l’Indonesia ha evitato di farsi coinvolgere, come invece Filippine e Vietnam, ora non più con possibili implicazioni per la sicurezza regionale. 450 miliardi di rupie (34 milioni di di dollari) è l’ammontare dello stanziamento per l’espansione delle strutture aeree e navali nelle Natuna , mentre il numero di truppe è destinato a salire a 2.000 alla fine del 2016. I recenti avvenimenti nel Mar Cinese del Sud hanno messo i politici indonesiani in allerta. Il confronto con Pechino si acceso con la questione delle navi da pesca indonesiane trattenute dalla guardia costiera cinese in acque contese. Il presidente Joko Widodo, al potere da ottobre 2014, ha aumentato la spesa per la difesa di 100 trilioni di rupie dal 2014, solo il 1% del del Pil, rispetto al 2% del Vietnam. A febbraio 2016, Widodo ha annunciato come obiettivo della politica di sicurezza passare al 1,5%. La questione della ICna è la definizione della “linea dai nove trattini” ben 200 miglia di zona economica esclusiva dell’Indonesia. Pechino continua con una postura sempre più assertiva nell’area vista anche la sua crescente potenza economica e militare.