INDONESIA. ISIS sveglia le cellule del Sud Est asiatico

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Nei giorni scorsi sono usciti regolarmente i bollettini dello Stato Islamico, con qualche difficoltà per le uscite nella lingua inglese. Di interesse la nascita esponenziale di canali dedicati a ISIS provenienti dall’Indonesia, India, Filippine, Thailandia, canali per altro collegati. Nel senso che i giovani del Kashmir sono legati ai giovani dell’Indonesia. Per altro nella giornata di domenica 30 aprile la bandiera di ISIS è stata issata nel liceo di Pulwama nel Jammu, Kashmir.
ISIS poi ha delle cellule pronte a dedicare la propria vita al Califfo/Califfato a Poso, nella regione di Sulawesi. Poso è l’hub più importante per il trasporto sulla costa nord est di Sulawesi, una regione dell’Indonesia, mentre delle donne musulmane si addestrano in Thailandia a Pattani Darussalam a Yala, come ci mostrano una serie di post. Tra le grafiche andate di moda sui social media, una che dice arriveremo a RomaRoma è una delle icone più amate dopo Parigi e Al Aqsa. Sempre più frequenti diventano le cacce alle “streghe”, cioè la caccia alle “spie”; da alcuni definiti agenti del FBI, altri della CIA, o spesso degli iraniani. Forte interesse mostrato verso la Spagnasoprattutto i social stanno spingendo molto sul canale A’maq in lingua spagnola che posta anche i take di agenzia tradotti.
Per quanto riguarda l’Iraq, ISIS nelle giornate di domenica e lunedì ha postato più volte una mappa dove si vedono le zone riconquistate dalle forze del Califfato. Molta enfasi ha avuto la morte del tenente americano Weston Lee, ucciso da un IED ISIS a Mosul. ISIS attendeva da tempo la morte di un soldato USA che vale molto di più dei soldati iracheni. Ancora attacchi inghimazi a Mosul e nella provincia di Ninive, a Samarra. ISIS ha voluto dare un messaggio agli iracheni: a Samarra ha colpito nella “green zone”: noi possiamo colpirvi in ogni momento e dove vogliamo.
Per la Siria, alfine i comandanti e rappresentanti del FSA sono arrivati ad Astana per colloqui sul cessate il fuoco con il governo siriano nei giorni scorsi. Gli scontri in teatro ora sono al confine giordano come al posto di frontiera di Nasib.
Continua la lotta interna ai ribelli nella zona est di Damasco. In un comunicato, il FSA supporta Jaish al islam nella sua lotta contro il fronte al Nusra chiedendo al gruppo Faylaq Rahman di raggiungere Jaish al islam e a quest’ultimo di non seguire i comportamenti di Al Nusra. A East Ghouta si è svolta una manifestazione dei civili che chiedevano l’unificazione delle fazioni del FSA per la caduta di Al Qaeda. HTS ha respinto l’assalto del governo siriano su Zayat nella zona di West Ghouta.
Lo YPG curdo ha bombardato la città di Azaz tenuta dai ribelli pro turchi nel pomeriggio di ieri. Secondo alcuni, sarebbe una provocazione nei confronti dei turchi. Un’altra, ben più visibile, provocazione è rappresentata dalle bandiere russe issate con quelle curde sulle postazioni del YPG nel cantone di Afrin dopo i recenti bombardamenti turchi. La Russia punta a mantenere il cantone di Afrin sotto controllo curdo come sua sfera di influenza in Siria, come gli USA stanno facendo nella zona a nord est del paese. Sarebbe in previsione una nuova base per il governo siriano e i russi a Kafranja, vicino ad Afrin. Militari russi accompagnati dalle SDF curde hanno ispezionato il confine tra cantone di Afrin e Turchia dopo recenti attacchi turchi.
Vi sono stati più di trenta tra morti e feriti, tra cui anche civili, in un attacco contro un campo di rifugiati siriani e iracheni vicino a Hassakah. In effetti, ISIS ha attaccato il campo di rifugiati a Slebi, checkpoint al confine con l’Iraq, a est di Hassakah, facendo almeno 15 morti e diversi altri feriti. Il bilancio dell’attacco di Daesh al campo di rifugiati di Slebi è salito poi a 22 morti. Secondo i civili attaccati da Daesh a Slebi sarebbero stati attaccati dormivamo, e molti sono stati rapiti da Daesh.
Redazione
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