INDIA. Vietata la vendita di veicoli EURO III

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Una corte dell’India ha vietato il 29 marzo la vendita di veicoli funzionanti con una vecchia tecnologia che prevede il combustibile Euro III. La proibizione scatta dal 1° aprile, una decisione che ha portato a un forte calo delle azioni delle grandi case automobilistiche che si erano “sedute” sulle scorte di invenduto.

Le azioni della casa motociclistica Hero MotoCorp sono scese del 4,4 per cento, mentre quelle del produttore di autocarri Ashok Leyland hanno perso il più 6,6 per cento e condivide le perdite con la casa automobilistica Tata Motors che è scesa di quasi il 2 per cento.

La corte, nella sua decisione, ha citato le preoccupazioni per la salute dei cittadini che ha la precedenza su eventuali perdite finanziarie per le aziende.

L’India, nel 2015, aveva ordinato alle case automobilistiche che avrebbero dovuto fabbricare solo i veicoli conformi alle normative Euro IV dal 1 aprile 2017 in quanto sono meno inquinanti, ma non aveva inserito il divieto di vendita di veicoli più vecchi nello stesso giorno.

Attualmente i veicoli Euro IV, localmente conosciuti come Bharat Fase (Bs) IV, sono venduti solo in alcuni stati, mentre i veicoli Euro III sono venduti ampiamente in tutto il paese.

C’è un invenduto di oltre 800000 veicoli Bs III, principalmente a due ruote, del valore di circa 120 miliardi di rupie, riporta Channel News Asia.

La Corte ha aggiunto che i mezzi a due ruote con tecnologia più vecchia potrebbero essere venduti sui mercati internazionali in cui sono ancora consentiti tali veicoli.

«Abbiamo saputo della impossibilità di vendere, solo alcuni giorni prima della scadenza» ha detto Vinod Dasari, presidente della Society of Indian Automobile Manufacturers, Siam, e amministratore delegato di Ashok Leyland, intervistato sul canale televisivo Btvi; «Non credo che tutto questo grande inventario può essere venduto in un paio di giorni”, ha poi aggiunto Dasari.

Luigi Medici