La guerra indiana della carne di manzo

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INDIA – Nuova Delhi 28/10/2015. La tensione sul consumo di carne bovina nell’India a maggioranza indù ha colpito il multi-miliardario commercio della carne di bufalo, con esportazioni crollate negli ultimi sei mesi, e con gli operatori che si vanno a rifornire in Brasile.

Gli attivisti religiosi indiani hanno intensificato gli attacchi contro l’industria della carne, sostenendo che vengono macellate mucche falsamente etichettate per l’esportazione come carne di bufalo, riporta Samaa Tv. Le esportazioni di carni bovine sono vietate, ma nelle ultime settimane si sono registrati casi di violenze contro trasportatori di carne di bufalo perché sospettati di trasportare carcasse di vacche nei loro camion. I maggiori centri di lavorazione della carne autorizzati all’export si trovano in Uttar Pradesh, e propri qui i centri sono quasi fermi, dopo che un musulmano è stato linciato perché accusato di aver mangiato carne di manzo, seguiti poi da un altro caso similare registrato nell’Himachal Pradesh. L’India è il più grande esportatore di carne di bufalo del mondo e le spedizioni da aprile a settembre sono scese del 13,2 per cento rispetto al 2014. Diversi esportatori indiani, tuttavia, sono più preoccupati per quello che potrebbe accadere a livello politico interno visto che alcuni politici chiedono un divieto totale dell’industria dell’esportazione della carne, che ha generato circa 5 miliardi di dollari di fatturato nel 2014. Lo stato del Maharashtra, controllato dal partito di Modi e sede della capitale finanziaria dell’India, Mumbai, nel 2015 ha esteso un divieto già esistente sulla macellazione delle mucche che andava a interessare tori e buoi, lasciando molti macellai senza lavoro.