INDIA. La Banca Mondiale taglia le prospettive dell’economia sotto Narendra Modi

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La Banca Mondiale ha confermato le voci che danno l’economia indiana in forte crisi, definendo l’attuale rallentamento come “grave”. Ha drasticamente ridotto le sue previsioni di crescita per l’anno fiscale in corso al 6% dal 7,5%. In aprile, quando aveva previsto il 7,5%, aveva detto che le prospettive economiche dell’India erano forti.

Nell’ultimo South Asia Economic Focus pubblicato il 13 ottobre, la Banca Mondiale ha dichiarato che il paese sta crescendo al ritmo più lento degli ultimi sei anni, con un’espansione di appena il 5% nel trimestre aprile-giugno, colpito da una domanda dei consumatori e da un rallentamento della spesa pubblica.

Anche la produzione industriale indiana si è ridotta al ritmo più veloce degli ultimi sei anni in agosto, come dimostrano i dati pubblicati la scorsa settimana, il che indica che una serie di misure governative non hanno ancora sostenuto una ripresa.

Nel secondo trimestre del 2019 (giugno-agosto) la crescita dell’industria manifatturiera è scesa al di sotto dell’1%, a fronte di una crescita superiore al 10% dell’anno precedente. Anche i consumi privati sono scesi al 3,1% nell’ultimo trimestre dal 7,3% dell’anno precedente.

«Il rallentamento ciclico dell’India è grave», si legge nel rapporto. La debolezza è dovuta principalmente al rallentamento della domanda locale, secondo la banca. «In un contesto economico così debole, le questioni strutturali emergono e la debolezza del settore finanziario sta diventando un freno alla crescita».

Il rapporto della Banca Mondiale ha espresso preoccupazione per un lungo periodo di crescita debole, in quanto teme che possa ostacolare i piani di consolidamento fiscale del governo. L’India ha recentemente ridotto le aliquote dell’imposta sulle società per stimolare la crescita, che costerà circa 1,5 trilioni di rupie nel gettito fiscale.

«Anche se le autorità hanno dimostrato un impegno costante per la prudenza fiscale, la significativa decelerazione della crescita e i tagli alle imposte sulle società intrapresi per contrastarla comportano maggiori rischi di slittamento fiscale», prosegue Wolrd Bank.

Nel tentativo di rilanciare l’economia, la banca centrale indiana ha tagliato i tassi di interesse cinque volte quest’anno e i tassi di riferimento sono stati ridotti di 135 punti base al 5,15%, il più basso degli ultimi nove anni.

Reserve Bank of India ha anche reso obbligatorio per le banche di collegare i loro prestiti al dettaglio ai benchmark esterni dei tassi di interesse, al fine di rendere efficaci le sue decisioni sui tassi di interesse e di avvantaggiare i mutuatari. Ha fatto questo passo, poiché in passato le banche erano riluttanti a trasferire integralmente i tagli dei tassi ai propri clienti. Nonostante l’attuale recessione, la Banca Mondiale vede un potenziale di crescita in India. La Banca Mondiale prevede che la crescita dell’India riprenderà gradualmente al 6,9% nel 2020-21 e al 7,2% nell’anno successivo.

Luigi Medici