India in ritardo sulle riforme

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INDIA – Nuova Delhi. 18/07/13. L’India è alle prese con l’ennesimo tentativo di sbloccare la situazione di stallo economico. Da un lato ci sono le riforme per attirare gli investimenti, dall’altro c’è la difesa della moneta locale per evitare che i falchi si avventino su di essa. 

 

I mercati da tempo attendono il pacchetto di riforme in materia di investimenti esteri da parte di un Paese alle prese con la povertà in aumento a causa degli aumenti del costo dei generi alimentari e una impellente necessità di ammodernare le infrastrutture. Uno dei settori più in crisi, per esempio, è quello energetico.

L’India di fronte ai mercati ha due nodi da sciogliere: fissare le nuove regole per gli investimenti esteri e definire con certezza le necessità, i capitali necessari per far ripartire il Paese. 

Finalmente, ieri, il primo ministro Manmohan Singh ha dato il via libera alle riforme delle  regole di IDE in alcuni settori, tra cui assicurazioni e delle telecomunicazioni, anche se alcune delle misure di liberalizzazione non sono state all’altezza delle aspettative del mercato.

La modifica più attesa per aumentare gli investimenti diretti esteri (IDE) è quella sul ramo assicurativo, taglio dei costi del 26-49 per cento, per esempio, ha ancora bisogno di approvazione da parte del parlamento, dove il progetto di legge è stato bloccato per mesi.

Le misure IDE arrivano solo dopo che la banca centrale ha montato una difesa della rupia stringendo sulla liquidità e ha alzato i tassi di interesse a breve termine, al fine di rendere la speculazione contro la moneta più difficile.