L’India lotta la malnutrizione

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INDIA – Nuova Delhi 05/09/2013. Il governo indiano intende sovvenzionare forniture di grano, riso e cereali per circa 800 milioni di persone con uno stanziamento di 20 miliardi di dollari annui per dare un taglio alla malnutrizione dilagante e ridurre la povertà.

Il Food Security Bill, inviato al parlamento indiano per l’approvazione, garantisce di fatto ai cittadini il diritto legale al cibo.

L’India ha uno dei peggiori livelli di povertà e di malnutrizione nel mondo, con i due terzi dei suoi 1,2 miliardi di persone povere e la metà dei bambini del paese malnutriti. Ma lo stanziamento annuale di 20 miliardi dollari, che consolida e espande una serie di sussidi esistenti, ha rinnovato l’attenzione per il settore da parte dello Stato in un momento in cui l’India è colpita dalla crisi economica generale.

Il ministro dell’Alimentazione, K.V. Thomas ha detto che il disegno di legge è un primo passo verso il miglioramento della distribuzione alimentare in un paese in cui le difficoltà di trasporto e la mancanza di refrigerazione comportano la perdita fino al 40 per cento di tutti i cereali e dei prodotti ortofrutticoli.

La legge è stata approvata dalla Camera alta del parlamento indiano il 3 settembre dopo essere passato in precedenza alla Camera. Il nuovo decreto consente, a chi ne ha diritto, di acquistare 5 kg di riso al mese per 3 rupie al chilo; il grano costerà 2 rupie al chilogrammo, e per gli altri cereali il costo è di 1 rupia. Le donne in gravidanza e le neo mamme riceveranno anche 6.000 rupie in aiuti. Contraddicendo la tradizione patriarcale dell’India, il nuovo sistema legislativo indica la donna più anziana in ogni casa come il capo della famiglia, nella speranza di evitare che le razioni finiscano sul mercato nero, ha dettai governo nella sua presentazione. Inoltre, le famiglie molto povere, che già ricevono a tassi agevolati fino a 35 kg di cereali al mese, continueranno a ricevere simili sovvenzioni. La nuova spesa aumenterà i sussidi alimentari dal 0,8 per cento al 1,2 per cento del prodotto interno lordo.

Secondo Moody’s, questa legge ostacolerebbe la capacità del governo di consolidare le proprie finanze e la Reserve Bank of India ha anche avvertito nella sua relazione annuale che la legge potrebbe esacerbare le tensioni sul bilancio statale e limitare il suo margine di manovra per il futuro.