INDIA. Amazon continua a scommettere sul mercato indiano

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Amazon continua a giocare al rialzo sul mercato indiano, anche se deve ancora diventare redditizio dal 2013. Amazon immetterà più di 44 miliardi di rupie nelle sue varie unità in India.

Tra di esse rientra il mercato e il settore alimentare al dettaglio per combattere il rivale Flipkart, così come il business e-commerce di Reliance Industries, il cui promotore è l’uomo più ricco dell’India, Mukesh Ambani. Questo nuovo finanziamento si inserisce nel contesto Amazon, in perdita di oltre 70 miliardi di rupie in varie unità nel 2018-19, riporta Press Trust of India.

Secondo quanto riporta Asia Times, Amazon Corporate Holdings e Amazon.com.incs Ltd – stanno pompando 34 miliardi di rupie in Amazon Seller Services, 9 miliardi di rupie in Amazon Pay (India) e 1,72 miliardi di rupie in Amazon Retail India. Jeff Bezos aveva impegnato investimenti del valore di 5 miliardi di dollari nel mercato indiano nel 2016. Anche Amazon e la rivale Flipkart, di proprietà di Walmart, sta immettendo milioni di dollari per rafforzare la propria posizione nel mercato indiano dell’e-commerce.

Durante questo anno fiscale Amazon Seller Services, il ramo del mercato online del gigante indiano dell’e-commerce, è riuscito a ridurre le perdite a 56,85 miliardi di rupie, mentre i suoi ricavi sono cresciuti del 55% a 77,78 miliardi di rupie nel 2018-19 rispetto al precedente esercizio fiscale. Tuttavia, le perdite di Amazon Pay sono aumentate più di tre volte, passando da 3,34 miliardi di rupie nel 2018 a 11,60 miliardi di rupie. Il mercato dei pagamenti digitali in India è diventato abbastanza competitivo e Amazon Pay si trova a confronto con PhonePe di Flipkart, Google Pay e Paytm. Il mercato è ora dominato da Paytm, che ha il supporto finanziario di Ant Financial (cinese) e SoftBank. Walmart sta pianificando di dividere PhonePe da Flipkart, in modo da avere il controllo diretto e anche WhatsApp sta progettando di lanciare un servizio di pagamento. Le stime suggeriscono che l’e-commerce rappresenta meno del 5% del mercato al dettaglio indiano, ma si prevede che crescerà sostanzialmente man mano che un numero sempre maggiore di indiani diventerà esperto di internet e smartphone e andrà online per fare acquisti.

Sia Amazon che Flipkart hanno subito l’ira dei piccoli commercianti, che sostengono che le aziende di e-commerce offrono sconti profondi e li spingono fuori dal mercato. La Confederazione di tutti i commercianti indiani ha affermato che le società di e-commerce violano la politica degli investimenti diretti esteri; le due società sono oggetto di un’indagine da parte delle autorità indiane per presunti prezzi predatori.

Luigi Medici