INDIA. 4 pilastri per lo sviluppo energetico

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di Tommaso dal Passo INDIA – Nuova Delhi, 08/12/2016. Il primo ministro indiano Narendra Modi ha spinto chiesto alle compagnie petrolifere indiane di aumentare la produzione di greggio per ridurre le importazioni del 10% nel 2022, LXXV anniversario dell’indipendenza indiana; le ha poi invitate a perseguire una gestione energetica globale basato su quattro pilastri: accesso, efficienza, sostenibilità e sicurezza. Così Modi ha inaugurato la XII Conferenza internazionale del petrolio e del gas, Petrotech 2016, riporta Sarkaritel. Alle compagnie petrolifere nazionali, Modi ha detto che la visione dell’India è la creazione di corridoi energetici per il Medio Oriente, l’Asia Centrale e l’Asia meridionale; per questo occorre un settore energetico stabile e un prezzo ragionevole, chiavi dello sviluppo economico, ha detto Modi.
Terza economia energivora al mondo, l’India ha bisogno di aumentare la produzione di petrolio e gas per uso domestico e di tagliare le importazioni, come di stabilire partnership con potenze energetiche regionali; il primo Ministro ha detto che gli idrocarburi continueranno a svolgere un ruolo importante nella crescita dell’India, ma il paese ha bisogno di energia accessibile per tutti; per Modi, l’economia indiana, dovrà crescere di cinque volte entro il 2040. Settori in crescita saranno produzione, trasporti e aviazione civile; ha poi detto che il governo si sta sforzando di fornire gas naturale a 10 milioni di persone, raddoppiando la rete rete attuale di gasdotti portandola a 30000 km dagli attuali 15000. Ha poi detto che l’India deve avere cura dell’ambiente: anche se l’India non sta contribuendo molto alle emissioni di carbonio, come le nazioni occidentali, Nuova Delhi si è impegnata a ridurre le emissioni del 33% nei prossimi 15 anni; un compito enorme visto che la generazione di energia raggiungerà i 175 Gw entro il 2022.
Sulla sicurezza energetica, Modi ha detto che l’India ha bisogno di ridurre le importazioni di greggio del 10% entro il 2022 attraverso l’aumento della produzione delle compagnie petrolifere nazionali.