In Kabardino-Balkaria arrivano i russi e partono raffiche di arresti illustri per corruzione

132

Nel giugno 2012 è incominciata la campagna anti-corruzione russa nella Repubblica di Kabardino-Balkaria con l’invio di circa cento investigatori, personale di polizia e servizi segreti.

Tale campagna è stata lanciata da Mosca dopo gli scandali scoppiati nella regione che vedevano coinvolti il presidente dell’ufficio in Kabardino-Balakaria del Dipartimento del Tesoro russo, Leonid Zrumov, il sindaco di Nalchik, Zalimgeri Khagasov, il presidente dell’ufficio in Kabardino-Balkaria del fondo pensionistico russo, Khasanabi Sheozhev. Dopo l’arrivo degli agenti russi a Nalchik si sono susseguiti gli arresti del presidente dell’Amministrazione Presidenziale di Kabardino-Balkaria, Vladimir Zhamborov, e di suo fratello, il presidente del Servizio Postale Federale, Ruslan Zhamborov, il Ministro della Proprietà Statale e delle Risorse, Khabdulsalam Ligidov, l’imprenditrice Madina Khatsukova. Questi arresti hanno significato una perdita di potere e di reputazione per il presidente della repubblica di Kabardino-Balkaria, Arsen Kanokov, il quale aveva legami famigliari con i detenuti. Come conseguenza di questa perdita di potere e di queste azioni si è assistito ad una paralisi delle autorità locali e presidenziali le quali sono fuggite in massa o misteriosamente “scomparse” dalla scena politica. Una spiegazione che potrebbe essere data a questa campagna anticorruzione potrebbe essere identificata come la volontà di Mosca di forzare Kanokov a rinunciare alle sue aspirazioni di partecipare al progetto di sviluppo turistico sul Monte Elbrus. Il 24 luglio 2012, infatti, Russia ed Italia hanno firmato un accordo da 1 miliardo di euro tramite la compagnia italiana Rizzani de Eccher per lo sviluppo del settore turistico nel Nord Caucaso, tra cui figuravano infrastrutture turistiche e sciistiche intorno al Monte Elbrus. Questa campagna anti-corruzione potrebbe essere vista come un progetto pilota che preannuncia una politica più aggressiva della Russia nel Caucaso del Nord e la Repubblica di Kabardino-Balakaria potrebbe identificarsi come un test per tale progetto