Il Nagorno-Karabakh – Parte 1

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Prima parte di un’ampia analisi della tormentata regione del Caucaso, al centro delle dispute e della guerra tra due Stati dello scacchiere caucasico, nel quale si sono svolte da poco elezioni politiche.

 

Introduzione

Il 19 luglio 2012 si sono svolte nel Nagorno-Karabakh le quinte elezioni presidenziali terminate con il successo e la rielezione del presidente uscente Bako Sahakyan nei confronti dei due sfidanti, il Generale Vitali Balasanyan e l’accademico Arkadi Soghomyan.

Tale elezioni hanno attratto le attenzioni di Armenia e Azerbaijan, i due paesi direttamente coinvolti nella storia del Nagorno-Karabakh, ma anche della comunità internazionale la quale non ha esitato a condannarle, a ritenerle “non legali” e quindi a non accettarne qualsiasi esito.

 

La Repubblica del Nagorno-Karabakh

La Repubblica del Nagorno-Karabakh, chiamata in armeno Artsakh, è una repubblica indipendente situata nella regione meridionale del Caucaso confinante con Armenia, Azerbaijan ed Iran. Con una superficie di circa 11.500 km quadrati abitata da 145 mila persone, il Nagorno-Karabakh ha rappresentato motivo di contesa tra l’Armenia e l’Azerbaijan. Gli armeni infatti rivendicano la regione come facente parte della loro repubblica visto che il 95% della popolazione è di etnia armena, mentre lo stato azero la

considera un territorio da sottoporre alla propria giurisdizione e al proprio governo. Tale divergenze hanno portato a scontri sanguinosi dal 1988 esplosi in un vero e proprio conflitto terminato nel 1994, causato anche dalle differenti visioni che le due compagini hanno della regione:

visione armena: gli armeni vedono Artsah la culla della loro identità dove nel V secolo d.C è stata aperta la prima scuola armena nella Chiesa di Amaras (oggi situata nel distretto Martuni del Nagorno-Karabakh) dopo che nel 405 d.C Mesrop Mashtoz dotò il popolo armeno della scrittura. Scrittura, insegnamento e letteratura rappresentano uno dei punti focali che hanno permesso alla Chiesa Apostolica Armena di resistere alle dominazioni straniere e di mantenere la propria identità, specialmente nei confronti degli invasori musulmani.

visione azera: per gli azeri il Nagorno-Karabakh appartiene al regno caucasico di Albania, lo stato più antico nel nord dell’Azerbaijan che adottò la religione cristiana nel 313 e si dotò del suo alfabeto unico di 52 lettere. Quindi per gli azeri la regione fu popolata dalle tribù turche e di Albania guidate da i principi Mikhranidi e poi dai discendenti di Hassan-Jalal collegati direttamente all’Azerbaijan.

Scontri riguardanti la regione erano già avvenuti all’inizio del XX secolo, dopo la caduta dell’impero zarista, nel 1918 tra le brevi repubbliche indipendenti di Armenia e di Azerbaijan; nel 1924 il governo sovietico designò la regione autonoma sotto la giurisdizione dell’Azerbaijan, il quale faceva parte assieme a Georgia e Armenia della Repubblica Socialistica Federativa Sovietica Transcaucasica. All’epoca la percentuale di armeni era di circa 95%.

Verso la fine dell’URSS, precisamente il 20 febbraio 1988, i deputati armeni del Consiglio Nazionale del Nagorno-Karabakh votarono per unificare la regione all’Armenia, atto che provocò la reazione azera esplosa nel massacro di Sumgait, cittadina a nord di Baku a maggioranza armena. Dopo un’escalation di rappresaglie, scontri, omicidi, esplose nella regione un vero e proprio conflitto, incominciato nel gennaio del 1992 e conclusosi nel maggio del 1994, che vedeva opporsi all’Azerbaijan l’Armenia e le truppe della neonata Repubblica del Nagorno-Karabakh. Definito un “conflitto congelato” pronto sempre a riesplodere, a partire dal 1994 la comunità internazionale ha cercato di adoperarsi per la pacificazione della regione: anche dopo la creazione del Gruppo di Minsk della Osce da parte di Russia, Francia, Stati Uniti il Nagorno-Karabah è rimasto territorio d’instabilità e contesa. Nel dicembre del 2006 un referendum, dichiarato illegittimo dall’Azerbaijan, ha approvato una nuova costituzione nella Repubblica del Nagorno-Karabakh, la quale non ha avuto riconoscimenti internazionali da nessuno stato al di fuori dell’Armenia.

 

Le elezioni presidenziali del 19 luglio 2012

Il Nagorno-Karabakh è una repubblica presidenziale democratica il cui potere esecutivo è nelle mani del presidente e del primo ministro da lui scelto. Il presidente viene eletto ogni 5 anni per un massimo di due mandati.

L’Assemblea Nazionale, o parlamento, è composto da 33 membri eletti ogni 5 anni: attualmente il governo formatosi dopo le elezioni di giugno 2005 è composto dal partito leader, Artsakh Democratic Party (Adp), con 18 membri, dal partito Madrepatria Libera con 8 membri e dai 3 membri del partito ARF Dashnaktsutyun. Il presidente dell’Assemblea Nazionale è Ashot Ghulian di ADP, mentre il vice presidente Rudik Hyusnunts proviene dal partito Madrepatria Libera.

Le elezioni del 19 luglio 2012 hanno visto la vittoria del presidente uscente Bako Sahakyan, al secondo mandato dopo la prima elezione avvenuta nel settembre 2007, il quale si è imposto con il 66.7% dei voti (47.085) contro il 32.5% (22.966) di voti di Vitali Balasanyan e lo 0.8% (594) di Arkadi Soghomyan. Queste elezioni hanno segnato una svolta per il Nagorno-Karabakh, perché per la prima volta nella storia della repubblica un presidente si è imposto con una percentuale inferiore all’80% permettendo quindi la formazione di un’opposizione. Nel 2007 infatti Bako Sahayan aveva vinto con l’85.12% contro il 12.53% del candidato Masis Mailyan.

Le elezioni sono state considerate illegali dalla Turchia e dall’Azerbaijan mentre la Russia, la Georgia, la Romania, il Kuwait, la Svizzera, l’OSCE e l’Organizzazione della Cooperazione Islamica non ne hanno riconosciuto la validità. A causa di queste elezioni i rapporti tra Armenia e Turchia, che avevano subito un leggero miglioramento dal 2009 per volontà armena e con lo scopo di uscire da una situazione economica di crisi, si sono

raffreddati ed inclinati. Le elezioni sono state monitorate dai membri del parlamento europeo Ewald Johann Stadler dall’Austria e Daniel Walder Stup dall’Olanda a cui si sono aggiunti esperti per un totale di 80 persone degli Usa, Russia, Canada, Francia, Germania, Austria, Repubblica Ceca, Irlanda, Bulgaria, Polonia, Cipro, Ungheria, Argentina, Uruguay e una delegazione ufficiale dall’Armenia.

 

Breve profilo di Bako Sahakyan

Nato il 30 agosto 1960, dopo essersi diplomato ha prestato servizio presso l’esercito sovietico. Nel 1981 incomincia a lavorare come tecnico presso la Stepanakert Automated Production Shop, mentre l’anno seguente presso la Construction Materials Enterprise lavorò come operaio di cava. Dal 1982 al 1986 lavorò presso il Dipartimento Scientifico dei

Monumenti Antichi e dopo divenne procuratore presso l’Amministrazione Regionale degli Appalti del Nagorno-Karabakh. Dal 1988 è uno dei pionieri del Movimento Liberazione Artsakh e nel 1990 entrò nelle forze di autodifesa del paese. Dal 1992 ottenne diversi incarichi di leadership: vicecomandante e comandante delle forze di autodifesa, incaricato delle relazioni internazionali dell’esercito, comandante della decima divisione di fanteria montana.

Dal 1997 al 1999 fu assistente del Ministro dell’Interno della Repubblica d’Armenia; nel 1999 comincia a far parte della vita politica del paese attivamente divenendo Ministro degli Interni del Nagorno-Karabakh fino al 2001, anno in cui fu nominato presidente del Servizio di Sicurezza Nazionale con il grado di maggiore-generale, incarico che terrà fino alla sua elezione come presidente della repubblica avvenuta il 7 settembre 2007. Il 19 luglio 2012 vincendo le elezioni ha incominciato il suo secondo mandato come presidente della Repubblica del Nagorno-Karabakh. Laureato presso il dipartimento di legge della Artsah State University, è membrò della Accademia di Sicurezza, Difesa e Legalità della Federazione Russa; tra le sue onorificenze si contano onori e medaglie, come la “Croce di Battaglia” di primo grado del Nagorno-Karabakh, l’ordine “Pietro il Grande” di primo grado conferitogli dalla Federazione Russa, le medaglie “Per il Servizio alla Patria” di primo grado e “Vazgen Sargsyan” dalla Repubblica Armena.