Il Grande fratello tedesco

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di Antonio Albanese GERMANIA – Berlino 29/11/2016. La Germania sta progettando di limitare massicciamente il diritto alla privacy dei suoi cittadini.
Secondo quanto riportava Deutsche Welle, che riporta i dati della ong tedesca Deutsche Vereinigung für Datenschutz, Dvd, il sindacato tedesco per la protezione dei dati, il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Maiziere sta progettando una limitazione importante del diritto alla privacy in Germania, in base al quale i cittadini tedeschi non avrebbero più il diritto di sapere quali dati su di loro vengono raccolti.
Il progetto di legge, ottenuto e reso pubblico dal sindacato mostra che il ministero degli Interni si propone di limitare drasticamente i poteri delle autorità di protezione dei dati della Germania, vietandogli di indagare, ad esempio, sulle sospette violazioni delle cartelle cliniche e legali delle persone. Il progetto di legge prevede anche l’espansione della videosorveglianza con software di riconoscimento facciale, e impedirebbe ai cittadini di controllare quali dati vengono raccolti e da chi. Il disegno di legge ostacolerebbe anche il diritto dei cittadini di sapere quali dati vengono raccolti su di loro da parte di imprese private, se rilasciare simili informazioni mettesse «in pericolo la sicurezza e l’ordine pubblico, o arrecasse danni al benessere del paese, o lo stato in un altro modo».

Questo progetto di legge mira ad attuare le direttive sulla protezione dei dati dell’Unione Europea, in vigore nel 2018 e ha ricevuto in questi giorni anche le critiche del Commissario federale sulla protezione dei dati (Bfdi), Andrea Vosshoff secondo cui il piano avrebbe limitato «il controllo da parte Bfdi in molte aree sensibili, ad esempio le compagnie di assicurazione sanitaria, i centri per l’impiego, o altri operatori di servizi sociale, rendendoli quasi impossibili, e non è accettabile». La Bfdi non avrebbe più alcun potere di sanzionare le forze di sicurezza per le violazioni dei dati personali, elemento invece fondamentale nella normativa Ue sulla protezione dei dati.