Il Burundi è fuori dalla CPI

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di Maddalena Ingrao  BURUNDI – Bujumbura 13/10/2016. Il 12 ottobre il parlamento di Bujumbura ha votato il ritiro dal paese della Corte penale internazionale (Cpi). Si tratta di un voto scontato da parte dei 110 membri dell’assemblea in cui 94 hanno votato a favore dell’uscita, 14 si sono astenuti e due hanno votato contro.

Dopo il voto in Assemblea nazionale, il testo deve ancora essere approvato dal Senato, dove il partito al governo ha una larga maggioranza, prima di essere promulgato da Pierre Nkurunziza, il capo dello stato del Burundi, riporta Koaci.

Pressato dalla giustizia internazionale, il Burundi aveva espresso la settimana scorsa la sua intenzione di lasciare il Cpi, pochi giorni dopo l’apertura delle indagini delle Nazioni Unite sulle violazioni dei diritti umani compiute dall’aprile 2015, data di annuncio dell’intenzione di Pierre Nkurunziza di correre per un terzo mandato.

Bujumbura ha denunciato «un complotto della comunità internazionale, che ha lo scopo di danneggiare il Burundi», il Consiglio di sicurezza aveva infatti annunciato l’apertura d’indagini contro dodici personalità del regime di Bujumbura.

Il ritiro dalla Cpi non esclude un’azione penale internazionale, come è avvenuto nei casi del Darfur e della Libia, rispettivamente, nel 2005 e nel 2011.