I Quattro Cavalieri dell’Apocalisse nel Terzo Millennio

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I Cavalieri dell’Apocalisse sono le quattro figure simboliche introdotte nella Bibbia cristiana nell’Apocalisse di Giovanni. Secondo molti esegeti essi rappresentano forze attive che sconvolgono la storia nel suo corso.

In una lettura semplificata, molto diffusa, ognuno di essi è legato a un male che tormenta l’umanità; i quattro cavalcherebbero sulla terra il giorno della fine del mondo. I loro nomi sarebbero: Conquista, Guerra, Carestia e Morte. Essi appaiono dopo l’apertura dei primi quattro sigilli. I sette sigilli e le sette trombe appunto perché sette, indicano tutto il tempo che va dall’inizio della rivelazione evangelica e cioè da dopo Cristo fino alla fine della storia. All’apertura del settimo sigillo non si salverà nessuno. Infatti sarà talmente grande la paura di morire che l’odio reciproco prevarrà su tutto e gli uomini si uccideranno proprio allo scopo di poter vivere. Le riserve di viveri saranno talmente scarse che l’unico modo di sopravvivere sarà quello di distruggersi a vicenda. Cioè invece di trovare un modo razionale di affrontare i cataclismi naturali, gli uomini preferiranno, vittime del loro individualismo e schiavi della logica della forza, di annientarsi a vicenda. 

Non solo, ma, dice l’autore dell’Apocalisse, «il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani, non cessò di prestar culto ai demoni e agli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; non rinunciò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie». L’autore dell’Apocalisse esclude categoricamente la possibilità di una qualche forma di vera giustizia umana sulla terra. Gli uomini tendono inevitabilmente a farsi ingannare dalle apparenze, specie se queste sono un simulacro, una mimesi della vera giustizia. Queste due descrizioni si compenetrano a vicenda ed ogni sigillo con ogni tromba indicano la suddivisione in sette periodi della storia della Chiesa. L’apertura dei sigilli indica il momento in cui l’Agnello dà inizio al nuovo periodo, gli angeli a sua volta suonando la tromba, ne danno l’annuncio. I primi quattro sigilli infatti come le quattro trombe hanno uno svolgimento rapido, perciò l’evangelista li raggruppa consecutivamente. Al di là delle tinte millenaristiche o culturali, si veda anche il bellissimo romanzo (e film) I quattro cavalieri dell’Apocalisse di Vicente Blasco Ibáñez, una buona chiave di lettura per interpretare le criticità dell’attuale mondo interconnesso in cui viviamo è appunto trovare i nuovi cavalieri del Terzo millennio. Quali, chi o cosa sono, e già esistono?

Quale tipologia di armamenti sarà tra poco in grado di usare quella che viene definita self replication dagli esperti (cioè l’abilità di replicarsi facilmente e rapidamente su grande scala senza bisogno di controllo umano)?

Possiamo facilmente individuarne alcuni tipi vere piaghe bibliche, come i quattro cavalieri dell’Apocalisse:

worms/virus/malware dei computer usati come armi. Veri bot legalizzati in grado di controllare e manipolare società e mercati. Si tratta del cavaliere sul cavallo bianco: Conquista.

Droni e robot bellici. Droni che per replicarsi usano carburante tratto dall’ambiente circostante. Droni che per replicarsi riutilizzano anche parti di altri mezzi trovati sul terreno circostante. Si tratta del cavaliere sul cavallo rosso: Guerra.

Insetti modificati geneticamente che possono distruggere le monocolture e azzerare la biodiversità su scale globale. È il cavaliere dal cavallo nero: Carestia.

Armi biologiche nate da volontà o da errori umani. È il cavallo verde: Morte.

Non si tratta di visioni filmiche ma di possibili scenari oggi allo studio che potrebbero cambiare radicalmente l’approccio al futuro.

Le premesse sono nella cronaca di un mondo talmente interconnesso da essere fragilissimo nella sua bellezza.