I droni Usa colpiscono in Yemen

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YEMEN – Sanaa. Un drone americano ha ucciso quattro sospetti miliziani di al Qaeda, il 21 gennaio, in un attacco sferrato nello Yemen centrale; si tratta del terzo attacco del genere in tre giorni.

Gli Stati Uniti non hanno fatto alcun commento in proposito, poiché è loro politica non commentare mai gli attacchi dei droniche utilizza da anni per rintracciare i miliziani in Yemen. Il governo yemenita tollera tali attacchi, ma solitamente non cita mai il ruolo svolto dagli Stati Uniti in questi episodi.

Washington ha accentuato la lotta contro al Qaeda in questo Stato, ritenuto strategicamente importante, in cui al Qaeda ha sfruttato la diffusa rivolta anti-governativa nel 2011 per prendere il controllo di ampie fasce di territorio nel sud, da cui è stato scacciata a giugno 2012 da una offensiva militare.

Il ministero della Difesa yemenita ha detto, in un comunicato, che l’attacco aereo ha colpito un veicolo utilizzato dai militanti di al-Ateef nella provincia centrale di Maarib, uccidendo quattro combattenti. Non ha però detto chi fosse responsabile dell’attacco.

Assicurare la stabilità e la sicurezza in Yemen è una priorità per gli Stati Uniti e per i suoi alleati arabi nel Golfo, per la sua posizione geografica, vicina al paese esportatore di petrolio più importante del mondo, l’Arabia Saudita, e alle di rotte navali verso il Mar Rosso.

Ma il malcontento locale per gli attacchi dei droni è in aumento.

All’inizio di gennaio, decine di tribù armate sono scese in piazza nel sud dello Yemen per protestare contro gli attacchi dei droni che hanno ucciso civili innocenti e la rabbia della gente si è diretta contro gli Stati Uniti.

Al Qaeda nella Penisola Araba (Aqap) è considerato dai governi occidentali una costola tra le più attive e pericolosi della rete globale, che già ha tentato una serie di attacchi contro obiettivi americani.