HORMUZ. Pechino ripensa le manovre congiunte con Mosca e Teheran

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La Cina potrebbe limitare il suo coinvolgimento in un’esercitazione navale congiunta con l’Iran e la Russia inviando forze non combattenti per sottolineare il suo desiderio di non essere coinvolta nei conflitti in Medio Oriente. Invece di inviare una missione navale regolare per partecipare all’esercitazione congiunto trilaterale, Cina-Russia-Iran, l’Esercito di Liberazione potrebbe inviare solo la sua flotta anti-pirateria, che è stata dispiegata nelle acque somale per proteggere le navi commerciali, riporta Scmp.

Giorni fa, il generale Ghadir Nezami Pour, capo degli Affari internazionali e della diplomazia di difesa dello Stato Maggiore Generale delle Forze Armate iraniane, ripreso da Iran Press, ha detto che Cina, Russia e Iran stavano progettando “a breve” un’esercitazione navale congiunta nel Mare dell’Oman e nell’Oceano Indiano settentrionale.

«Le esercitazioni hanno obiettivi diversi, compreso lo scambio di esperienze tattiche e militari, e a volte cercano obiettivi politici che mostrano una sorta di convergenza tra i partecipanti», ha detto Nezami Pour. Il 23 settembre, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Geng Shuang ha eluso le domande sull’esercitazione, dicendo solo che l’esercito cinese ha mantenuto «una regolare cooperazione» con le sue controparti straniere.

La Cina probabilmente invierà all’esercitazione solo personale peacekeeping, anti-pirateria e di soccorso umanitario per sottolineare le sue priorità, per evitare di trasformare lo stretto di Hormuz in un ordigno a tempo che potrebbe significare problemi per Pechino, anche se la Cina importa il suo greggio dal Medio Oriente attraverso questa rotta marittima.

Va ricordato che la Cina ha una politica molto chiara per il Medio Oriente: non farsi coinvolgere nei conflitti tra Stati Uniti e Iran. Quindi, l’unica opzione per Pechino è quella di partecipare a esercitazioni di sicurezza che siano diverse dalle esercitazioni militari. 

Inviando la sua flotta di scorta anti-pirateria, che da oltre un decennio partecipa alle operazioni internazionali nelle acque vicino alla Somalia, potrebbe essere un modo per salvare capre cavoli.

La notizia dell’esercitazione congiunta è arrivata meno di due settimane dopo gli attacchi missilistici del 14 settembre sugli impianti petroliferi di Abqaiq e Khurais in Arabia Saudita. Gli Stati Uniti hanno accusato l’Iran di aver organizzato gli attacchi – accuse che Teheran ha ripetutamente negato. 

Non è escluso che la Cina intenda trasformare la crisi in un’opportunità schierandosi con la Russia e l’Iran e rafforzando le operazioni di scorta della sua flotta commerciale nello Stretto di Hormuz vicino al Golfo di Oman e all’Oceano Indiano settentrionale, proteggendo i suoi interessi e salvaguardare il Golfo Persico è tra i futuri compiti che Pechino ha in mente per la sua Marina militare.

Antonio Albanese