La polizia sgombrerà Hong Kong

211

CINA – Hong Kong 17/11/2014. La polizia di Hong Kong intende liberare, il 18 novembre, dagli occupanti alcune strade principali bloccare da più di sette settimane.

Nel comunicato della polizia si legge che avrebbe dato “pieno appoggio” agli ufficiali giudiziari civili che eseguiranno un ordinanza del tribunale per sgombrare un grattacielo nel distretto di Admiralty. In un comunicato uscito nella serata del 17 novembre, le forze dell’ordine si sono impegnate a compiere una “azione risoluta” contro chiunque ostacoli gli ufficiali giudiziari. I manifestanti dal 28 settembre hanno attuato una serie di sit-in su tre arterie principali, chiedendo elezioni libere nel 2017. L’ordine del tribunale che dovrà essere eseguito il 18 novembre, concesso su richiesta dei proprietari degli immobili occupati, riguarda solo la zona intorno CITIC Tower nel quartiere degli affari e del governo di Admiralty. Non copre, infatti, l’intera area del sit-in nella stessa zona Admiralty, in cui i manifestanti hanno dato vita ad un mare di tende colorate attraverso un’autostrada a otto corsie. Ma ingiunzioni simili sono state emesse per altri blocchi stradali in città, visto che Pechino rifiuta di venire incontro alle richieste dei manifestanti e l’opinione pubblica comincia a essere stufa degli attivisti. Per la prima volta da quando è iniziata la protesta nel mese di settembre, l’Università cinese di Hong Kong, in un sondaggio, ha rilevato più persone che si opponevano al movimento Occupy che invece sosteneva l’occupazione. Secondo il South China Morning Post, circa il 67 per cento degli intervistati ha detto che i manifestanti devono andare a casa. Una fonte della polizia citata dal giornale ha detto che le strade del quartiere Mongkok di Kowloon potrebbero essere “ripulite” questa settimana. Le proteste, che hanno attirato decine di migliaia di persone nella fase iniziale, si sono ridotte notevolmente. La Cina ha rifiutato di fare marcia indietro insistendo che i candidati alle elezioni del 2017 dovranno essere controllati da un comitato lealista, una decisione che gli occupanti ritengono sia stata progettata per garantire l’elezione di un fantoccio “pro-Pechino”.