Hong Kong non devia da Pechino

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CINA – Hong Kong 14/01/2015. Il leader di Hong Kong Leung Chun-ying ha manifestato una linea politica dura sulle riforme, nel suo discorso annuale il 14 gennaio, dicendo non ci sarebbe stata alcuna deviazione dalla politica di Pechino in materia elettorale.

Nel suo primo discorso alla legislatura di Hong Kong dopo le grandi manifestazioni di piazza che chiedevano elezioni libere, Leung aveva fatto concessioni ai manifestanti e chiesto la loro “comprensione” sulle complessità della politica della città semi-autonoma. «Il potere di Hong Kong ha origine dalle autorità centrali di Pechino», ha detto Leung, «l’autonomia di Hong Kong possiede un alto grado ma non si tratta di una autonomia assoluta». «Lo Stato di diritto è il fondamento di Hong Kong. Lo sviluppo democratico di Hong Kong deve quindi essere sostenuto dallo stesso. Per perseguire la democrazia, dobbiamo agire in conformità con la legge, o Hong Kong degenererà in anarchia», ha detto Leung. Pechino ha stabilito che i candidati per il voto del 2017 devono essere controllati da un comitato, pratica che gli attivisti denunciano come «falsa democrazia». Gli attivisti dicono che avrebbero partecipato al voto e hanno ripetutamente chiesto a Leung, lui stesso nominato da un comitato pro-Pechino, di dimettersi. Ma Leung ha ribadito che ogni voto per la massima carica della città deve rispettare la decisione di Pechino di vagliare i candidati. Ha aggiunto che gli studenti – squatter «devono essere guidati verso una piena comprensione del rapporto tra Hong Kong e Pechino per evitare discussioni sterili». Leung, il cui intervento è stato ritardato di 15 minuti, ha letto il suo discorso tra le proteste.