Api contro le mine in Croazia

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CROAZIA – Zagabria. 22/5/13. A Zagabria hanno inventato un modo per dimenare la Croazia senza uccidere nessuno.

Ricercatori croati hanno addestrato degli eroi: api da zucchero craving a trovare le mine inesplose sparse nel territorio balcanico. Quando la Croazia aderirà all’Unione europea il 1 ° luglio, oltre alla bellezza del suo mare color acquamarina Adriatico, profondi laghi di montagna blu e rigogliose foreste, esso porterà in dote anche numerosi campi minati definiti: “deminati”. Circa 750 chilometri quadrati (466 miglia quadrate) sono ancora sospettati di essere coperti da mine dalla guerra dei Balcani nel 1990.

Nikola Kezić, un esperto sul comportamento delle api, ideatore del progetto, insieme a un gruppo di giovani ricercatori ha deciso di impiegare le api per deminare il territorio. Il professore dell’Università di Zagabria ha sperimento che «le api hanno un perfetto senso dell’olfatto in grado di rilevare rapidamente il profumo degli esplosivi. Essi vengono addestrati ad identificare il loro cibo con il profumo di TNT».

«La nostra conclusione di base è che le api possono rilevare chiaramente questo obiettivo e siamo molto soddisfatti», ha detto Kezić, che guida una parte di un programma di molti milioni di euro più ampio, chiamato “Tiramisu”, con il sostegno dell’UE per rilevare le mine sul il continente.

Diversi punti di alimentazione sono stati istituiti sul terreno intorno alla tenda, ma solo pochi hanno le particelle TNT in loro. Il metodo di formazione delle api autenticando il profumo di esplosivi con il cibo che mangiano sembra funzionare: le api raccolgono principalmente ai vasi contenenti una soluzione di zucchero mescolato con TNT, e non quelli che hanno un odore diverso.

Kezić ha detto che i punti di alimentazione contenenti le tracce TNT offrono «una soluzione di zucchero come ricompensa, in modo che possano trovare il cibo in mezzo al TNT»

«Non è un problema per un ape imparare a riconoscere l’odore di un esplosivo, che può quindi cercare», ha detto Kezić.  «Si può addestrare un ape, ma la formazione della loro colonia di migliaia di api diventa un problema che va poi gestito».