GRECIA. Atene cerca di riprendersi il Pireo da Cosco

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La cinese Cosco Shipping starebbe cercando di avere più controllo sul porto greco del Pireo, l’hub più trafficato del Mediterraneo per il trasporto marittimo.

Cosco, che ha investito centinaia di milioni di dollari nel Pireo da quando ha risposto per la prima volta a un appello per il sostegno della Grecia nel 2008, sta ora lavorando per portare navi da crociera e treni nel porto ed espandere la sua offerta in costruzioni e riparazioni navali.

Ma l’aumento dell’inquietudine in Grecia e in tutta l’Unione Europea per i metodi e le strategie di Cosco potrebbe frenare le ambizioni del gruppo di far guadagnare posizioni al Pireo, quarto posto nel 2019, nella classifica dei porti più trafficati d’Europa, riporta Nikkei.

Il Consiglio del Pireo ha votato per ordinare a Cosco di fermare l’invio di camion da costruzione attraverso la città e di richiedere di spostare materiali pesanti per via d’acqua. Il dibattito su Cosco si fa sempre più acceso perché il gruppo ha presentato una petizione all’agenzia greca per la privatizzazione del patrimonio statale per la cessione di una quota del 16% dell’Autorità Portuale del Pireo che porterebbe la sua quota di proprietà al 67%.

In base ad un accordo raggiunto con il governo nel 2016, Cosco ha il diritto di ottenere azioni aggiuntive nell’agosto 2021 se completerà altri 300 milioni di euro di investimenti specifici, tra cui un terminal crociere.

Il conglomerato cinese riconosce di non essere sulla buona strada per completare i progetti in tempo, ma sostiene che dovrebbe comunque ottenere le azioni perché i ritardi sarebbero dovuti a motivi non dipendenti dalla sua volontà.

Inoltre, il piano di espansione dei servizi del cantiere ha suscitato l’opposizione dei piccoli operatori locali. La camera di commercio del Pireo e la camera di navigazione greca si sono unite per bloccare con successo il controllo operativo di Cosco su un nuovo sistema elettronico di accesso al porto.

Il parlamento greco ha chiesto risposte al governo su come il funzionamento del porto con Cosco stia influenzando i lavoratori e le piccole imprese della città e su come l’azienda stia rispettando gli obblighi derivanti dal suo contratto di concessione: Syriza ha accusato il conglomerato di comportarsi come uno Stato nello Stato.

Graziella Giangiulio