GRECIA. Ankara allarga i suoi confini a spese di Atene

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Atene ha compiuto i primi passi diplomatici verso la Turchia a seguito di un ordine del ministro degli Esteri Nikos Dendias sulla questione tra le due nazioni sorta in una parte del corso del fiume Evros che segna il confine tra le due nazioni, dove le forze turche stanno occupando territorio greco, secondo fonti diplomatiche riportate da Kathimerini.

Il 21 maggio, i soldati turchi e uomini delle forze speciali della polizia hanno tecnicamente invaso, costituendo una presenza permanente in territorio greco, e si sono accampati nella tasca di Apiary a Feres per rafforzare la loro presenza, come riportato dal Greek City Times.

Le aree occupate sono parte della diverse anse che compie il fiume Evro e che sono internazionalmente parte della Grecia. Anche le mappe del 1923 mostrano che la zona appartiene alla Grecia.

L’alveo del fiume si è spostato con una palude che ora al suo posto si prosciuga in estate e si inonda in inverno, creando un isolotto. La Turchia sta approfittando di questo cambiamento stagionale del letto del fiume per rivendicare un’area di circa 16 acri. 

Ci sono state proteste diplomatiche in passato, ma ora c’è una presenza costante delle forze di sicurezza turche nella zona, che sta ostacolando il lavoro dei funzionari del Servizio geografico dell’esercito greco per completare l’insediamento dell’area dal lato greco, in vista dell’espansione della recinzione nel Sud Evro.

A livello pratico, Atene cita le carte geografiche con cui sono state disegnate le frontiere nel 1923 e da allora alcune parti sono state riaffermate, proprio per la necessità di calcolare gli aggiustamenti avvenuti a causa del cambiamento del corso del fiume in alcuni punti.

Per la parte greca, questo particolare ostacolo crea praticamente dei problemi nello sforzo compiuto negli ultimi mesi per l’ampliamento della recinzione del confine, e barriera anti-migranti, ma anche per la fortificazione dell’area, in modo che in caso di un ripetuto scenario di immigrazione clandestina orchestrata dalla Turchia, secondo Atene, come nel mese di marzo, le possibilità siano ridotte al minimo.

Lucia Giannini