Gli ammutinati di Abuja

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NIGERIA – Abuja 21/08/2014. Ammutinamento nelle fila dell’esercito nigeriano.

Il 20 agosto, circa 70 soldati nigeriani hanno smesso di partecipare alle operazioni militari contro Boko Haram nel nord-est, chiedendo di essere meglio armati per combattere il gruppo islamico.
«Abbiamo giurato di non muoverci di un millimetro fino a quando i nostri superiori non ci forniranno le armi necessarie per affrontare e combattere Boko Haram, che è meglio armato», ha detto, il 20 agosto, uno degli ammutinati dell’esercito nigeriano in anonimato alla testato Jeune Afrique.
Ai soldati era stato ordinato, il 19 agosto, di lasciare le caserme a Maiduguri, capitale del Borno (nord-est), epicentro dell’insurrezione islamista, per andare nella zona di Gwoza, vicino al confine con il Camerun, area occupata dai combattenti di Boko Haram da due settimane.
«Boko Haram ci uccide come conigli, perché non abbiamo le armi adatte a combatterli. Basta!» ha detto un altro soldato, riportato dal giornale. Il gruppo di ammutinati si è asserragliato alla periferia di Maiduguri.
Le autorità non hanno confermato, però, l’ammutinamento in assenza di un’indagine e di una decisione di un tribunale militare.
Esperti indipendenti e politici, come il governatore dello Stato di Borno, Kashim Shettima, stimano che i militanti di Boko Haram siano in numero superiore rispetto a quello dell’esercito.
Gli islamisti di Boko Haram sarebbero dotati di lanciarazzi, armi anticarro montate su pick-up e, anche, di veicoli blindati. I soldati dell’esercito si trovano spesso a corto di munizioni per i loro Kalashnikov, sono privi di mezzi di comunicazione di base per le operazioni di combattimento nella savana.
Boko Haram ha “armi migliori”
Secondo uno dei soldati ammutinati, il gruppo degli ammutinati è stato sconvolto dal record di caduti nella riconquista della città di Damboa, catturata da Boko Haram a luglio: «Abbiamo sì preso Damboa ma ad un prezzo elevato pagato dai nostri uomini, perché il nemico aveva armi migliori» hano detto gi ammutinati a Jena Afrique.
Il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, già criticato per la sua incapacità nel combattere gli islamisti e nel ritrovare le 200 ragazze rapite da Boko Haram ad aprile, aveva chiesto l’approvazione parlamentare per un prestito estero di un miliardo di dollari (750 milioni di euro) allo scopo di migliorare in tempi rapidi l’equipaggiamento dell’esercito; ma la sessione parlamentare si è conclusa prima di poter analizzare questa richiesta. Alcuni analisti senti dal giornale fanno notare che una simile richiesta è un tacito riconoscimento che l’esercito abbia capacità inferiori rispetto a Boko Haram.

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