CINA – Pechino. La Cina ha annunciato di aver inasprito i controlli su internetì, legalizzando la chiusura di siti o pagine che si ritiene possano contenere informazioni “illegali” e chiedendo agli internet provider di consegnare simili informazioni alle autorità per l’avvio dei procedimenti.
Questo giro di vite dimostra che la nuova leadership di Xi Jinping continuerà a imbavagliare le chiacchiere on-line in un paese in cui internet offre una rara opportunità di dibattito.
Le nuove norme, annunciate dalla agenzia di stampa Xinhua, impongono agli utenti di internet di registrarsi con i loro veri nomi al momento della stipula di un contratto con un web provider, anche se, in realtà, questo già accade. Aziende informatiche come Sina Corp da tempo stanno attentamente monitorando e censurando quello che la gente dice in linea, ma il governo ha ora previsto misure più drastiche come l’eliminazione dei post fuorilegge.
Le restrizioni seguono una serie di scandali di corruzione, che hanno colpito funzionari di livello inferiore, esposti dagli utenti di Internet: in questo caso si tratta di qualcosa che il governo cerca di incoraggiare.
Gli cinesi utenti di Internet già fanno fronte a una serie di misure ampie di censura, soprattutto per questioni politicamente sensibili come i diritti umani e la politica e i popolari siti come Facebook, Twitter e Google, di proprietà di YouTube, sono già bloccati.
Il governo giustifica il giro di vite cn la lotta alla delazione on line, la diffusione di pornografia e sottolinea che molti altri paesi già possiedono norme simili.
Nonostante le richieste periodiche di riforma politica, il partito non ha mostrato alcun segno di allentare la sua presa sul potere e non tollera il dissenso alla sua autorità.