GIAPPONE. Varato un nuovo sottomarino anti-cinese

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Il Giappone ha varato il primo di una nuova classe di sommergibili diesel-elettrici, che completerà la prevista espansione della sua flotta di sommergibili a 22 vascelli quando entrerà in servizio. Il nuovo sottomarino, che è stato chiamato Taigei, è stato varato il 14 ottobre presso il cantiere navale Mitsubishi Heavy Industries nella città di Kobe. È il primo di una classe successiva alle attuali della classe Soryu.

Il Taigei è un sottomarino d’attacco diesel-elettrico da 3.000 tonnellate che misura 84 metri di lunghezza. Il progetto era precedentemente noto come classe 29SS, che prende il nome dal 29° anno di regno dell’imperatore Akihito in Giappone, che corrisponde all’anno 2017. Come i due ultimi vascelli della classe Soryu, il Taigei sarà equipaggiato con batterie agli ioni di litio come fonte di energia. Il Giappone ha condotto ampie ricerche sull’uso delle batterie agli ioni di litio a bordo dei sottomarini sin dai primi anni 2000, e afferma che richiedono meno manutenzione e sono in grado di resistere più a lungo ad alte velocità mentre sono sommerse, rispetto alle batterie al piombo. Il Giappone è l’unico paese conosciuto ad avere sottomarini operativi che utilizzano batterie agli ioni di litio, riporta Defense News.

Il Taigei sarà ora sottoposto a prove in mare presso il costruttore prima di essere messo in servizio nella Forza di Autodifesa Marittima Giapponese nel 2022. Quando sarà operativo, diventerà il 22° sottomarino in servizio, completando i piani per aumentare la flotta di sottomarini nipponici.

La forza sottomarina di dimensioni maggiori sarà composta da nove vecchi sottomarini della classe Oyashio, 12 Soryus e il Taigei. Il Giappone ha in programma altri due sottomarini della classe Taigei, e ha chiesto 654,1 milioni di dollari per un’altra imbarcazione nell’ultima richiesta di budget del ministero della Difesa.

La decisione di aumentare la forza sottomarina da 16 battelli è stata annunciata nelle linee guida del Programma di Difesa Nazionale del 2010, e deriva dalla postura assertiva della Cina: il Giappone continua a guardare con diffidenza alla modernizzazione militare della Cina e all’aumento della sua assertività nella regione.

Maddalena Ingroia