Terre rare: Tokyo vuole smarcarsi da Pechino

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GIAPPONE – Tokyo 23/7/13. Il Giappone ha annunciato di essersi aggiudicato i diritti di esplorazione del cobalto nel Pacifico, fatto che potrebbe ridurre la sua dipendenza dalla Cina per l’utilizzo di metalli rari.

In un comunicato stampa governativo del 20 luglio si legge che l’Autorità internazionale dei fondi marini (Isa), autorità Onu creata in base alla Convenzione del Mare per organizzare e controllare le attività legate allo sfruttamento dei minerali sottomarini posti in acque internazionali, aveva approvato il piano del Giappone per sondare un’area di 3.000 chilometri quadrati in acque internazionali al largo dell’atollo corallino giapponese di Minamitorishima. La zona si trova a 600 chilometri al largo dell’atollo che, a sua volta, si trova a 1.850 chilometri a sud di Tokyo. La Japan Oil Gas and Metals National Corporation, che agisce a nome del governo, ha firmato un contratto con l’Isa della durata di 15 anni. Il fondale ricco di cobalto dovrebbe trovarsi tra 1.000 e 2.000 metri di profondità, e contiene oltre al cobalto altri metalli rari come manganese, nichel e platino. La ricerca è finalizzata a implementare le povere risorse del Giappone che ha bisogno di simili metalli per i suoi componenti ad alta tecnologia. La Cina, il principale fornitore al mondo di metalli rari e terre rare, ha usato la sua posizione dominante nel mercato per influenzare diplomaticamente la critica situazione che vede contrapposte Tokyo e Pechino sulle isole nel Mar Cinese Orientale. Già nel 2010, la Cina aveva limitato le esportazioni di terre rare quando il Giappone aveva arrestato il capitano di un peschereccio cinese coinvolto in uno scontro con due guardacoste giapponesi al largo delle isole contese. Il ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria nipponica,Toshimitsu Motegi, ha detto che l’approvazione iniziale del piano di esplorazione è «estremamente significativa in quanto può aumentare la possibilità di sviluppo delle risorse del Giappone». Tokyo aveva già ottenuto i diritti esclusivi di esplorazione del fondo marino per i minerali in acque internazionali, nel 1987, stravolta per  di manganese in una zona a sud est di Hawaii, ma con il minerale ad almeno 4.000 metri di profondità, lo sviluppo deve ancora cominciare, ha riportato il quotidiano economico Nikkei.